Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il delitto Matteotti giornalisti incaricati di portarmi m auto al colloquio con Fascialo. Io non accettai di se– guirli (...). Dopo due ore, verso le dieci, tornarono detti giornalisti e mi dissero che Fa– scialo aveva riferito a Bazzi: 1° che il presidente voleva assolutamente mantenere contatti con me; 2° che era però urgente uscire da Roma, per.ché il giorno dopo forse sarebbero state bloccate le porte dalla milizia, chiamata di rinforzo; 3° che ormai la macchina poli– ziesca della capitale era in moto e lui non sapeva come fermarla. 89 Un uomo che non avesse avuto niente da perdere non avrebbe preso in considerazione la manovra ricattatoria di Pinzi, e avrebbe rifiutato di conce– dergli un colloquio dopo che Pinzi si era messo in contatto con i leaders anti– fascisti. Invece Mussolini concesse immediatamente il colloquio per il lune– d{ sera. 90 5. I colpi di stato contro la stampa. In un lungo articolo sull'atteggiamento di Mussolini durante la cns1 che fece seguito al delitto Matteotti, pubblicato anonimo nel Popolo d'Italia del febbraio 1926, ma nel quale è riconoscibile lo stile di Mussolini (e che in ogni modo dà la spiegazione ufficiale dell'atteggiamento di Mussolini), leggiamo: La coscienza pubblica era profondamente turbata. Si andavano diffondendo ondate di misticismo. Si doveva dare una qualche soddisfazione alla coscienza della massa inar– ticolata, I.a cui pressione nonostante tutto si faceva sentire. Mussolini dette libero corso alla giustizia, senza riguardo per coloro che gli erano piu o meno vicini. Tali misure placa– rono l'eccitazione, ma al tempo stesso Mussolini approntò le forze per la difesa del regime, ordinando che tutta la Milizia venisse armata. È a partire dal giugno 1924 che la Milizia è stata armata. 91 Sino a che punto in realtà Mussolini concesse libero corso alla giustizia apparve chiaramente piu tardi con l'amnistia del 31 luglio 1925. Il punto di maggior interesse nel brano della confessione che abbiamo citato è che men– tre "si doveva dare una qualche soddisfazione alla coscienza della massa inar– ticolata," Mussolini si stava preparando a superare la crisi con la forza. La domenica 15 giugno, sped1 ai prefetti delle provincie in cui l'organizzazione fascista era particolarmente forte il seguente telegramma: Ai Prefetti di: Alessandrià, Mantova, Firenze, Bologna, Piacenza, Treviso, Carrara, 'Perugia, Sulmona, Caserta, Foggia, Catanzaro, Cagliari. Il delitto contro Matteotti, che è stato lealmente deplorato da tutto il partito, è stato preso dall'opposizione come il pretesto di cui andava in cerca per attaccare il Governo. Ci troviamo di fronte ad una specie di Alleanza del Lavoro, o un fronte unito antifascista. Per la sera di lunedf o martedf, ordini una adunata in una piazza cittadina dei fascisti della città e della provincia, per riaffermare solennemente la loro fiducia nel Go– verno e nel Fascismo. MussoLINI. 92 89 Mema,riale Rossi dell'II febbraio 1925, vedi Appendice A, par. 35. 90 Depos.izione Finzi nella requisitoria San toro: " Chiesi immediatamente un secondo col– loquio a l'on. Mussolini e !'ottenni per quella sera (lunedi, J giugno) alle ore 22 in casa di lui. " ' 91 Cit. · trad. 112 Il testo originale è in possesso di Fascialo (cit. trad.). 231 ibJoteca .Gino~ianco

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