Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia Allora l'on. De Bono gli chiese ancora: "Lei dunque ha intenzione di mantenersi sulla negativa anche col Magistrato? " " Sf, perché io non so niente. " 63 Secondo Dumini, la conversazione s1 svolse in modo assai diverso: Prima di congedarmi, in quella notte egli (De Bono) ebbe a dirmi queste testuali parole: " Se ella sa qualche cosa, neghi, neghi, neghi. Io voglio salvare il fascismo. " 64 Circa il comportamento di De Bono in quella notte, la requisitoria Santoro dice: Da l'istruzione compiuta è risultato accertato che, arrestato il Dumini alla stazione della ferrovia, si recarono immediatamente ad interrogarlo gli ufficiali superiori della mi- • lizia volontaria per la sicurezza nazionale, Sacco ed Agostini, e poi il direttore generale della P .S. on. De Bono. È risultato che il bagaglio sequestrato al Dumini fu in quella stessa notte arbitrariamente fatto trasportare nell'ufficio del direttore generale della P.S., fu forzata e perquisita la valigia del Dumini e fu aperta e perquisita la busta di cuoio nella quale furono ritrovati i pantaloni insanguinati dell'on. Matteotti. Furono veri arbitd ille– galmente commessi da l'on. De Bono e dai Generali Sacco ed Agostini. (...) De Bono di– chiarò di avere interrogato l'arrestato Dumini non come direttore generale della P.S. ma come fascista, e non è ragionevole pretendere che in questa sua qualità egli potesse esercitare funzioni a lui non attribuite dalla legge. La Commissione senatoriale d'inchiesta arrivò alle seguenti conclusioni in merito a queste perquisizioni: Furono veri arbitri illegalmente commessi dall'on. De Bono e dai generali della mili– zia volontaria per la sicurezza nazionale, Sacco ed Agostini; perché essi non erano ufficiali di polizia generale e non avevano nessuna competenza per procedere direttamente a quelle operazioni ed indagini, che la legge affida esclusivamente agli ufficiali di polizia giudi– zaria, nei limiti e con l'osservazione delle norme stabilite nel codice di procedura penale, ed a l'autorità giudiziaria. 65 63 Deposizione De Bono, 4 luglio 1924, nella requisitoria San toro, 64 Interrogatorio Dumini, 23 luglio 1924, nella requisitoria San toro. Anche Filippelli, nell'interrogatorio del 6 dicembre r924, dice: "Debbo soggiungere che dallo stesso De Bono o dal Rossi o da altri (Finzi? Marinelli ?) seppi che esso De Bono dopo l'arresto del Dumini aveva consigliato questi a tacere e a non rivelare ad alcuno quanto era avvenuto. " Quando seppe per certo che non era stato abbandonato, Dumini ritrattò la sua prima versione, e di– chiarò che De Bono, per mostrargli quanto fosse inutile continuare a negare, gli disse ironi– camente: " Neghi, neghi, neghi, salverai il fascismo. " La falsità di questa versione rive– duta appare dalla lettera confidenziale di Dumini a Finzi, il 24 luglio 1924, in cui egli era senza dubbio sincero, e in cui ripeteva la prima versione: " De Bono ( ... ) nell'ufficio _del commissario della stazione mi disse: ' ... se ella sa qualcosa, neghi, neghi.' " 63 Cfr. deposizioni Galassi, 7 luglio e 1 o ottobre 1924: " Lungo il viaggio (sabato, 14 giugno) il Filìppelli mi disse che si era recato da S. E. De Bono ad informarlo di tutto, che d'altra parte il De Bono si era mostrato di essere a giorno del delitto, e gli aveva dato assi– curazione che a carico di esso Filippelli non esisteva alcun mandato di cattura, soggiungendo che in ogni caso il mandato sarebbe dovuto passare per le sue mani ed egli avrebbe provve– duto. ( ... ) Il De Bono, secondo mi riferiva il Filippelli, gli raccomandò di occuparsi lui a far sparire le traccie di sangue, come esso De Bono si era occupato a fare sparire qualche altra cosa che si riferiva al Dumini. ( ... ) Ricordo una espressione riferitami dal Filippelli e pronunciata o da De Bono o da Cesare Rossi: • Bisogna far sparire le traccie del reato, se no ci va di mezzo il regime. ' " Cfr. anche interrogatorio Filippelli, 6 dicembre 1924: " De Bono disse essere stati trovati presso Dumini degli indumenti insanguinati, che egli De Bono avrebbe provveduto a fare scomparire. " Cfr. inoltre la deposizione Finzi, 1 S no~embre 1924 :_ " Seppi il giorno dopo (venerdi 13) che egli De Bono aveva ritenuto suo preciso dovere d1 far rimanere i pantaloni nella valigia, e cosi consegnarli all'autorità giudiziar_ia. " Non era perché " lo aveva ritenuto suo preciso dovere " che De Bono ~asciò .i pantaloni. al po~to, ma perché i funzionari di polizia che arrestarono Dumini alla staz10ne d1 Roma aprirono il baga• glio e trovarono i pantaloni. De Bono, saputo questo, si rese conto che non avrebbe potuto farli sparire senza la connivenza della polizia. 222 BiblotecaGinoBianco

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