Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il delitto Matteotti mari della prolungata assenza dell'on. Matteotti, io stesso impartii ordini tassat1v1per in– tensifi.care le ricerche a Roma, fuori Roma, in altre città ed ai paesi di frontiera. La polizia, nelle sue rapide indagini, si è già messa sulle tracce di elementi sospetti, e nulla trascu– rerà per fare la luce sull'avvenimento, arrestare i colpevoli ed assicurarli alla giustizia. Mi auguro che l' on. Matteotti possa presto ritornare in Parlamento. 61 Non avendo avuto il tempo di preparare un nuovo piano adatto _alle nuove circostanze create dalle scoperte della polizia, l'uomo sosteneva la com– media pretendendo di credere che Matteotti fosse vivo ~ all'estero. Si torna a vedere il fatto del rilascio del passaporto! I modi incerti, inquieti e imbarazzati di Mussolini fecero una pessima impressione. Il deputato repubblicano Chiesa gridò: "Allora è complice!" La sensazione provocata da questa uscita del deputato repubblicano fu tale che il governo dovette urgentemente prendere delle m,isure di contrattacco con– tro il sospetto della propria complicità nel delitto. Quello stesso giorno Du– mini era stato visto circolare nel centro di Roma, e lasciarselo scappare sarebbe stato uno scandalo troppo aperto. Verso le 8 di sera - dice Rossi - tornai a Palazzo Chigi, per riparlare col Presi– dente di quella incresciosa faccenda, ma egli era già andato a casa ed il Fascialo (segre– tario di Mussolini) mi disse di aver saputo dai Commissario Bodino che l'arresto del Du– mini era imminente. 62 Amerigo Dumini fu arrestato alla stazione di Roma alle 23,40. Circa un'ora dopo, prima che venisse condotto in prigione, il generale De Bono si recò a parlargli. Ecco come si svolse la conversazione secondo De Bono: Fattolo sedere vicino a lui (De Bono), gli disse: " Senta, Dumini, qui lei parla col fascista, non col capo della polizia; abbia fiducia in me, mi dica come sono andate le cose. " Egli rispose: " Non so nulla. " · "Ma come, mi dica la verità, dov'è l'on. Matteotti? Lo avete ammazzato? " Egli rispose: "Non so nulla. " "Ma se hanno visto lei guidare l'automobile, sulla quale fu visto mettere l'on. Mat- teotti l " " Si, ma io non so altro. " "Ma chi c'era dentro? " chiese De Bono. "Non lo so, hanno combinato tutto loro; solo posso dire che Putato non c'entra. " ' E l'on. De Bono ancora: "Ma lei l'ha fatto di sua iniziativa? " Ed egli la solita risposta: "Io non so nulla. " 81 "Corriere della Sera," 13 giugno 1924. [N.d.C.] 62 Interrogatorio di Rossi nella requisitoria Santoro. De Bono afferma che egli dette or– dine che Dumini venisse arrestato al generale della milizia Agostini, poco dopo le tre del pome– riggio; ma il funzionario di polizia che agiva agli ordini di Agostini, invece di arrestare Du– mini mentre si faceva lucidare le scarpe in Via del Corso nel cuore di Roma, arrestò un'altra persona (deposizione Agostini, 3 agosto 1924; e deposizione De Bono, 9 luglio 1924). Quindi De Bono poteva dire che l'ordine di arresto era stato dato, ma che non era stato possibile eseguirlo. L'incidente alla Camera fece capire chiaramente che questa farsa non reggeva. Va notato che la polizia scopri i nomi di Filippelli e di Dumini solo alle quattro del pomeriggio ... De Bono, poco dopo le· tre, aveva già dato gli ordini per l'arresto di Dumini. Quindi egli deve aver saputo in precedenza qualcosa sulla responsabilità del Dumini. Questa circostanza con– ferma che in precedenza qualcuno aveva informato De Bono di quanto era accaduto, e se fu informato De Bono, deve essere stato informato anche Mussolini. 221 · BiblotecaGino Bianco

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