Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

li delitto Matteotti aveva rimproverato. Giovedf, 5 giugno, è il giorno seguente al nuovo scontro avvenuto alla Camera tra Mussolini e Matteotti, e la questura di Roma fu autorizzata da un segretario particolare di Mussolini a rilasciare il passaporto a Matteotti. (Vedremo tra ·poco l'importanza di questa ultima circostanza.) Il 6 giugno Mussolini alla Camera ribadf le sue minacce contro l'estrema sinistra; e il 7 giugno Marinelli partf per Milano. Sarebbe vano per cose di questo genere fare ricerca di ordini :firmati e controfirmati scambiati tra superiore e subordinato. Ma questo ricorrere per– sistente di coincidenze cronologiche ci costringe a presumere che vi sia un qualche legame tra gli sfoghi di Mussolini e le azioni di Marinelli. Quale era la natura di questo legame? Il fatto che si debba presumere che un qualche legame ci sia stato, non ci autorizza a dedurre che tale legame fosse precisamente un ordine di ucddere Matteotti. Thomas Becket non fu 1 ucciso perché Enrico II avesse dato un ordine preciso, ma perché i cortigiani credettero di esaudire un suo desiderio, dato che aveva esclamato: "Non ci sarà nessuno che mi liberi di questo prete turbolento? " Mussolini può aver pronunciato una :filza di insulti contro l'opposizione in genere e Matteotti in particolare; o può avere espresso la speranza che potessero andarsene al dia– volo; o ancora può avere tuonato minacciosamente contro di loro. Marinelli e Rossi possono avere interpretato come un preciso ordine di assassinio alcune delle note di quella vasta scala di invettive di cui poteva disporre un uomo violento e volgare quale il Duce. Se le cose fossero andate secondo quest'ultima ipotesi, ne dovrebbe con– seguire che, dopo il delitto, Mussolini avrebbe consegnato alla giustizia l'uo– mo che aveva frainteso a tal punto i suoi pensieri. Esaminiamo dunque il comportamento di Mussolini e dei suoi compari dopo il delitto. Espongo i fatti in ordine cronologico, lasciando a loro la parola. 3. Il numero della targa dell'automobile. Mercoledf, I I giugno 1924. - La mattina seguente al delitto almeno tre persone dell'immediato entourage di Mussolini sapevano quanto era successo: 1 Fasciolo, che era uno dei segretari particolari di Mussolini, il quale la notte avanti era stato informato da Dumini e da Putato 48 ; Marinelli, tornato da Milano la mattina presto, e che Dumini era andato a trovare; Rossi, che nella mattinata ne era stato informato da Fasciolo, Putato, Marinelli e Fi– lippelli, il quale ultimo la notte avanti aveva saputo tutto da Dumini. 49 48 Putato, che era il braccio destro di Dumini, non prese parte· all'azione, ma incontrò · gli assassini al loro ritorno a Roma. . . 49 Interrogatorio Rossi, 1 7 dicembre 1924, e memoriale del giugno 1924; memoriale F1- lippelli del 14 giugno r924, e interrogatorio del 6 dicembre 1924. 217 ·Bibloteca Gino Bianco

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