Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia Certamente nessuno dei testimoni che riportano le confidenze di Mari– nelli e Rossi asserisce di essere stato presente alla conversazione durante la quale Mussolini dette l'ordine. Essi sono tutti testimoni di seconda mano. Servono a provare non che Mussolini abbia realmente dato l'ordine, ma sol– tanto che Marinelli e Rossi hanno detto che Mussolini dette l'ordine. Nell'attribuire l'ordine a Mussolini, Marinelli e Rossi potrebbero aver mentito. Ma Marinelli in una intervista concessa al Popolo d'ltalz·a tra 1'8 e il 10 giugno, mentre si trovava a Milano, e pubblicata il giorno II, disse: L'esercito fascista rimarrà spiritualmente sempre pronto ed agguerrito per ogni eve– nienza e per rispondere fulmineamente ad ogni ordine di azione che potesse giungere dal Duce e dalle responsabili gerarchie del Partito, onde stroncare in poche ore ogni velleità di riscossa avversaria. Pronunciando tali parole e ribadendo il principio che la prerogativa di emettere tali ordini era del Duce e delle responsabili gerarchie del partito, Ma– rinelli non poteva avere altro in mente che "l'eliminazione" di Matteotti. Il rapimento di un deputato durante i lavori della Camera non avrebbe potuto essere compiuto senza un ordine del genere. Marinelli non poteva essere si– curo dell'impunità per sé e per Dumini, senza avere prima chiesto e ricevuto una esplicita autorizzazione del suo capo. Dalla testimonianza di Pinzi apprendiamo che "una diecina di giorni" prima dell'assassinio di Matteotti, Mussolini ebbe un violento scoppio d'ira contro il partito fascista, che permetteva che i capi dell'opposizione aprissero le ostilità nelle prime sedute della Camera. "Una diecina di giorni" prima del 10 giugno è per l'appunto il 31 maggio: cioè il giorno seguente al di– scorso di Matteotti, quello stesso giorno in cui Mussolini scrive per il Popolo d'Italia del I giugno le minacce contro Matteotti, e lo stesso giorno in cui Marinelli scrive la lettera per chiedere il rilascio di Thierschwald. Poco tempo dopo, il 2 o 3 giugno, Dumini chiede in prestito a Filippelli l'automobile. Dalla testimonianza di Finzi apprendiamo inoltre che " qualche giorno dopo, " Mussolini si lagnò amaramente contro Matteotti e che Marinelli e Rossi interpretarono questo nuovo sfogo come un segno del desiderio di Mus– solini perché a Matteotti "fosse resa difficile l'esistenza." Il 15 e 16 giugno, parlando con Schiff-Giorgini e con Silvestri, Finzi indicò piu precisamente che l'ordine di "far scomparire clandestinamente ma definitivamente i capi piu in vista dell'opposizione, cominciando dall'on. Matteotti," venne dato da Mussolini "durante la discussione sull'indirizzo di risposta del discorso della Corona," 47 cioè tra il 3 e il 7 giugno. De Bono dà una indicazione piu pre– cisa dicendo che "il giovedf, " Marinelli si recò da Mussolini a chiedergli se veramente desiderava di avere una Ceka. E Rossi conferma tale data con l'at– tribuire a Marinelli di avere asserito che "ancora il giovedf" Mussolini lo 47 Vedi Appendice B. 216 BiblotecaGioo Branco

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