Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il delitto Matteotti to aveva fatto per lui, scusandosi per non esser stato capace di impedire l'arre– sto di un fascista colto sul fatto dai carabinieri mentre commetteva un reato. Un'altra lettera era di un fascista di Pisa, che chiedeva a Dumini di procu– rargli una decorazione al comando generale della milizia: "Tutto quello che devi fare è scrivere la motivazione e ottenere la firma di uno degli ufficiali del Comando generale." L' "eroe" si occupava anche di transazioni remunerati– ve. Nel 1922 era stato arrestato per traffico di armi con la Yugoslavia, ma rila– sciato dietro ordini superiori. Era stato accusato da Cesare Rossi 25 di avere poche settimane prima abusato del nome di Rossi per appoggiare l'offerta di una fornitura di legname alle Ferrovie dello Stato. Tra le sue carte, venne confiscata una lettera, in data gennaio 1924, nella quale un certo De Bernardi metteva a sua disposizione 4.500 lire da pagarsi non appena una piccola pro– prietà terriera fosse " abbandonàta dagli attuali possessori e lasciata a com– pleta disposizione" di De Bernardi: probabilmente i possessori dovevano essere indotti ad abbandonare la terra con quei metodi " fascisti; " di cui Du– mini conosceva il segreto. C'era anche un'altra lettera di un fascista fioren– tino, che offriva 50.900 lire a Dumini e 100.000 a Rossi come compenso per ottenere una fornitura governativa; e una seconda lettera aumentava questa offerta a 100.000 lire per Dumini e 250.000 per Rossi. Per farla breve, pur non occupando nessuna carica ufficiale, egli era una persona importante e in– fluente. 26 Gli altri quattro eroi, che parteciparono all'impresa, avevan tutti subito condanne o erano sotto accusa per furto, violenza, diserzione, bancarotta frau– dolenta, ecc. Uno di questi merita una particolare attenzione: Albino Volpi. Il suo certificato penale reca: 25 ottobre 1910, condannato a 25 giorni di pri– gione per oltraggio alla forza pubblica; 30 gennaio 1914, 9 mesi -di prigione per tentato scasso e assolto in appello 1'8 agosto 1915, per insufficienza di prove, ma condannato a una multa di 150 lire per aver dato false generalità; 4 settembre 1914, un anno di prigione per tentato furto con scasso per mezzo di chiave falsa; accusato di furto, ma amnistiato il 1 dicembre 1919; accusato di diserzione dall'esercito e amnistiato il 24 febbraio 1921; accusato dell'uc– cisione di un operaio socialista e assolto il 12 dicembre 1921 in base a prove fornite da Mussolini, il quale dal banco dei testimoni giurò che un fascista, che nel frattempo era morto, aveva confessato di essere il vero colpevole. 27 Albino Volpi - disse De Bono nella sua deposizione del 9 luglio 1924 - era un po' l'enfant gaté di tutti i vecchi squadristi milanesi ed anche di qualcuno degli esponenti della Federazione provinciale fascista e del Fascio di Milano. Per questo fatto l'autorità 25 Interrogatorio del 23 giugno 1924. · . M Villari (The Fascist Experiment, cit., p. 67) scrive: "Il promotore era un certo f':men– go Dumini, screditato e poco raccomandabile fascista di Firenze, ma nato negli Stati Umtt, che aveva già avuto a che fare con altre violenze e faccende equivoche. " Ma egli nasconde ai let-' tori che questo screditato e _poco raccomandabile personaggio era intimo delle piu alte auto– rità del governo e del partito fascista. 27 " Corriere della Sera, " r 3 dicembre 1 92 r. Bibloteca Gino Bianco

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