Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il diritto di uccidere scandaloso e intollerabile e ne sono personalmente disgustato. Non soltanto ho preso prov– vedimenti di estrema severità ma ho dato tali ordini che mai piu una cosa simile si rin– noverà. Posso garantirlo. 102 E neppure fu soddisfatto di queste scuse sul quotidiano francese. Si scu– sò di nuovo nella riunione del Cot;tsiglio dei ministri del 6 dicembre, dichia- rando: · Le dimostrazioni contro i consolati straruen, pessimo costume della picçola vecchia Italia ( /) che farò cessare con ogni mezzo, furono sommamente stupide e condannabili. 103 Il ·5 gennaio 1927, tornava ancora a scusarsi in una solenne enciclica ai prefetti: Soprattutto qualunque cosa accada o mi accada i Prefetti dovranno impedire con ogni mezzo anche il semplice delinearsi di manifestazioni contro sedi di rappresentanze stra– niere. I rapporti fra i popoli sono troppo delicati e possono avere tali sviluppi, che è asso– lutamente intollerabile che essi siano alla mercé di dimostrazioni irresponsabili o di agenti provocatori in cerca del fatto irreparabile. Chiunque dei Prefetti non agirà in tal senso sarà considerato come un servo imbelle o traditore del Regime fascista, e come tale lo punirò. 104 Di fronte a tali scuse, tali proteste, tali dichiarazioni, chi avrebbe avuto il cuore di sospettare che le esplosioni antifrancesi della stampa e le aggres– sioni contro i consolati francesi rispondevano ai suoi desideri? Non molte settimane dopo l'enciclica del 5 gennaio, un tale di nome Canovi, che si faceva credere un fascista deluso, venne a Parigi a proporre ad un fuoruscito di fare un nuovo attentato contro Mussolini. Canovi era in combutta con il direttore del giornale fascista di Nizza Il Pensiero Latino. In seguito a questo rinnovato complotto, i due agenti provocatori furono espulsi dalla Francia. Tuttavia questo non imped1 alla stampa italiana e ai giornali francesi legati alla propaganda fascista di continuare la loro campa– gna contro gli italiani rifugiati in Francia. Di questo doppio giuoco vi sono molti altri esempi che potrei citare. Ne scelgo soltanto due. a) Nel luglio 1923, a Firenze, Pisa, Milano, Monza, Osimo, Canicattf, si ebbero violenze contro organizzazioni popolari. Ecco ad esempio quanto scrive il Co"iere della Sera del 16 luglio 1923 sulle imprese fasciste a Firenze: Alcuni fascisti sono entrati in varie chiese, invitando i sagrestani a suonare le cam– pane a stormo. (...) È stato invaso il palazzo delle Associazioni cattoliche in via dei Pucci, dove è stato danneggiato il Circolo universitario cattolico Augusto Conti. Sono stati aspor– tati libri e opuscoli, di cui è stato poi fatto un falò. Un'altra irruzione è avvenuta nel Circolo giovanile cattolico ·in via dei Màcci. (...) Anche al Circolo popolare di cultura di via Ghibellina sono stati asportati opuscoli. A Pisa, tra le altre istituzioni, i fascisti devastarono il circolo cattolico che si intitolava al cardinal Maffi, arcivescovo di Pisa. 102 16 novembre 1926, il testo nel " Corriere della Sera. " 108 " Corriere della Sera, " 7 dicembre 1926. [N.d.C.] 10 • " Popolo d'Italia, " 6 gennaio 1927. [N.d.C.] Bibloteca Gino Bianco 1 97

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=