Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia come presidente del Consiglio, Mussolini era informato di quanto stava acca– dendo in quel momento a Firenze. Egli non poteva non rendersi conto che le sue parole sarebbero state accolte dai fascisti fiorentini come un'autorizzazione a continuare su quella strada. Ed è quello che fecero. e) Durante i disordini che ebbero luogo a Genova il 1 novembre 1926, in seguito all'attentato di Anteo Zamboni a Bologna contro la vita di Mus– solini, i fascisti cercarono di saccheggiare la casa dell'ex-deputato France– sco Rossi. Dopo aver tentato di sfondare il portone, diedero la scalata alle finestre del primo piano, dove hanno sede gli uffici della ditta Rebora e Beuf. Spalancate le persiane, entra– rono nei locali e già stavano per discendere nel portico per aprire l'accesso ai compagni, quando sopraggiunsero reparti di carabinieri, di truppe e di guardia di finanza. Dopo gli squilli, poiché i dimostranti non si scioglievano, si cominciò a sparare. Il fuoco inter– mittente durò una mezz'ora. 91 Due fascisti e un carabiniere rimasero uccisi e venti fascisti feriti. I fa– scisti per il momento abbandonarono l'impresa; ma il giorno dopo il questore di Genova fu allontanato per aver protetto la casa di un antifascista. Dopo di che i fascisti ebbero mano libera non solo di saccheggiare la casa di Rossi, ma anche le abitazioni dell'ex-ministro Canepa, del giornalista Ansaldo, degli ' avvocati Uttini e Lotti e del signor Vannuccio Faralli. Di fronte ad avvenimenti come quelli di Firenze e di Genova c'è an◄ cora qualcuno pronto a scorgervi niente piu che "violenza arbitraria ed in– consulta di caporioni locali "? 6. Il doppio gzuoco di Mussolini. La propaganda fascista si richiama di continuo alle esortazioni di pace e di concordia sparse nei molti discorsi di Mussolini, e che appaiono in con– traddizione con i suoi violenti sfoghi. La chiave di questa contraddizione sta nel fatfo che nelle file del partito vi è un equilibrio precario tra " estremisti " e " normalizzatori. " I primi vo– .gliono continuare le bastonature e le uccisioni; i secondi pensano che sia giun◄ to il tempo di abbandonare tali sistemi, che non servono piu, e che in verità sollevano le proteste di tanta gente che altrimenti sarebbe del tutto ben dispo– sta verso il regime. Mussolini segue l'una o l'altra di queste tendenze secondo che egli trovi via libera ai suoi impulsi sfrenati, oppure questi vengano trat– tenuti dallo scandalo sollevato da qualche atto di violenza piu grave del so– lito. Egli procede indirizzandosi da una parte o dall'altra, adattandosi a tutte le necessità del momento, insolente e verboso quando tutto va per il meglio, pusillanime e taciturno nei momenti di pericolo, passando in un attimo dalla generosità alla sete di sangue, dalla avventatezza alla prudenza, sempre pronto 91 " Corriere della Sera, " 3 novembre 1926. BiblotecaGino Bianco

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