Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il diritto di uccidere Voi dovete agire fascisticamente e con la massima energia. (...) A Torino conoscete il prof. Gobetti, direttore della Rivoluzione Liberale? (...) È molto seccante. Ha bisogno di una severa lezione fascista. Ve ne incaricherete voi. 86 Questo documento è reso ancor piu significativo dal seguente telegramma spedito da Mussolini al prefe~to di Torino nel marzo 1924: · Mi si riferisce che noto Gobetti sia stato recentemente Parigi e che oggi sia Sicilia. Prego informarmi e vigilare per t·endere nuovamente difficile la vita questo insulso oppo- sitore governo e fascismo. 87 · Le frasi " rendere la vita difficile, " " rendere la vita impossibile, " sono formule tecniche del linguaggio fascista, per indicare che un oppositore deve trovarsi esposto a ogni sorta di violenza, non escluso l'assassinio. 88 Il prefetto di Torino rese la vita di Gobetti cosf difficile che questo giovane venticinquenne, di grandi doti intellettuali, dovette in pieno inverno e ancora sofferente per una influenza fuggire a Parigi, dove mod in un ospedale, lasciando a Torino una giovane moglie e un bimbo appena nato. e) In un telegramrna di mano dello stesso Mussolini, indirizzato al pre– fetto di Milano nel marzo 1924, si legge: Richiami ultima volta attenzione avvocato Longoni per atteggiamento insolente gior– nale socialpussista e la ripresa scalariniana stop Se entro pochi giorni cose non cambie– ranno ordinerò applicazione misure già adottate contro giornale comunista Trieste. Mus– solini. 89 La tipografia e la redazione del giornale comunista di Trieste, Il Lavo– ratore, furono devastate il 31 ottobre 1923. Mussolini in questa occasione mi– naccia dello stesso trattamento il proprietario della tipografia di cui si serve a Milano l'Avanti!. Si ha cosf la prova che la devastazione di redazioni di giornali non era dovuta a " violenza arbitraria ed inconsulta di caporioni loJ cali, " ma era ordinata dallo stesso Duce. d) Il 27 settembre 1925, quando già da due giorni i fascisti fiorentini stavano dando la caccia ai massoni, Mussolini dichiarò alle camicie nere di Vercelli: Se sarà necessario il legno ed anche il ferro! (...) Le fedi che sorgono debbono essere necessariamente intransigenti e intolleranti. O la mia è la verità, o è la tua; o è la tua e non è la mia. Se io penso che la mia è la verità (...) non posso tollerare le vociferazioni clandestine, il piccolo agguato di traverso,- la calunnia codarda, la diffamazione infame. Tutto questo deve essere soppresso, travolto, sepolto. 90 Proprio negli stessi giorni tutta la stampa fasci.sta accusava i massoni di " vociferazioni clandestine, agguati e diffamazioni infami. " Indubbiamente, 88 Questa lettera venne pubblicata in Italia sulla stampa clandestina nella primavera del 1925. (Cfr. Non Mollare, cit., tav. xvn, n. 7, marzo 1925. [N.d.C.]) 87 Anche di questo documento nell'edizione inglese viene riprodotto il facsimile. [N.d.C.] 88 Per altri esempi delle· stesse formule, vedi pp. 174, 1·87, 214 del presente volume. 89 Nell'edizione inglese viene riprodotto il facsimile. [N.d.C.] 90 " Corriere della Sera, " 28 settembre r925. [N.d.C.] · BiblotecaGino Bianco

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