Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia data ai candidati antifascisti; in seguito a ciò l'intera reg10ne fu sottoposta ad una sistematica azione di rappresaglia. A Monza i fascisti devastarono ed incendiarono la tipografia del Cittadino ( che in precedenza era già stata saccheggiata una volta), la biblioteca dei popolari, tutti i circoli socialisti e popolari e la Camera del lavoro. In altri ventisei centri della stessa provincia si ebbero analoghe azioni di violenza e distruzione. Gli autori di dette violenze - scrive il giornale cattolico di Milano, Italia, il 9 aprile 1924 - sono sempre dei fascisti armati che piombano di notte nel paese, sfondano, in– cendiano, saccheggiano e scompaiono dopo aver disseminato il terrore. In un piccolo villaggio, Lazzate, le ,vittime ammontarono a 28, di cui due gravemente ferite. Il danno materiale inferto alle organizzazioni catto– liche fu talmente rilevante che, il 15 aprile 1924, il papa inviò mezzo milione di lire, perché fosse distribuito tra gli enti cattolici piu colpiti da queste "incivili e spesso anche empie devastazioni," come scriveva il cardinal Ga– sparri nella lettera che accompagnava il dono del papa. 83 Noi siamo in possesso dell'autografo originale di un comunicato dell'agen– zia Volta redatto da Mussolini e pubblicato dai giornali il 19 aprile, per giu– stificare queste devastazioni. Ecco quanto vi si dice: In Brianza i fascisti, o sedicenti tali, non hanno ucciso nessun iscritto al partito popolare: hanno danneggiato delle cose, e non già per fare del vandalismo anticattolico, ma perché quei circoli nascondevano, sotto l'etichetta della religione, il contrabbando di una politica brutalmente antifascista. 84 Mi pare che sarebbe difficile trovare affermazioni pi u efficacemente do– cumentate da tutta una serie di prove, quali queste di Pinzi e di Rossi. Ma ci sono altre violenze, di cui non fanno menzione né Rossi né Pinzi, e delle quali senza dubbio il responsabile è Mussolini. a) Nella lettera in data 31 agosto 1923 già riprodotta (p. 172), Italo Balbo scrive: ... e sarà bene che il prefetto faccia capire al procuratore del Re che, per eventuali bastonature (che dovranno essere di stile), non si desiderano imbastiture di processi. (...) Se scrivo questo da Roma è segno che so quello che vi dico. Le parole in corsivo possono significare soltanto che le istruzioni date da Balbo avevano l'autorizzazione di Mussolini. b) In una lettera in data 24 novembre 1924, un fascista di Torino, certo Guido Narbona, indignato per la condanna del maggiore Preguglia e di altri camerati che avevano commesso· atti di violenza dietro ordini superiori, 85 rese noto che il 22 febbraio 1924 Mussolini lo aveva ricevuto insieme a due altri fascisti torinesi, e aveva detto loro: 83 "Corriere della Sera," 16 aprile 1924. [N.d.C.] 84 Nell'edizione inglese viene riprodotto il facsimile. [N.d.C.] . . 85 "Corriere della Sera," 21 novembre 1924; C. AvARNA DI GuALTIERI, Il Fascismo, c1t., pp. 49-50. BiblotecaGino Bianco

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