Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatu1·a fascista in ltaùa Infine, [dopo un'ora e mezzo di questo tormento] potei andarmene. Solo alle otto di sera potei lasciare Chieti. A Firenze ci furon messi alla porta di casa i carabinieri. [Essi passavano il tempo ridendo e scherzando con i fascisti del rione. La polizia ci ritirò i passaporti, ma ce li restitui il giorno dopo.] Gli assassini, tornati nel nostro rione, si divertivano a venire sotto le nostre finestre ad urlare insulti ed a portare in giro con l'automobile i carabinieri. Al– cuni giorni dopo l'assoluzione, nella trattoria Bianchi al Madonnone, venne fatto un ban– chetto in onore degli assassini. Non appena coloro che linciarono Becciolini - o che semplicemente, se– condo la legge, lo ferirono - saranno rilasciati, sarà calato il sipario sull'ul– timo atto di questa farsa che è la giustizia fascista. Mi sono soffermato, forse un po' troppo. a lungo, su questi fatti di Fi– renze data la loro grande importanza a dimostrare: a) Come vengano compiute le violenze autorizzate; b) Come rimangano impuniti tutti coloro implicati in azioni di violenza autorizzate; c) Come la propaganda fascista all'estero cambi le-carte in tavola. 5. "Egli governa con fermezza e con giustizia. " La propaganda fascista si sforza di far credere fuori d'Italia che le basto– nature, gli incendi e gli assassin1 sono dovuti alla " impulsività di elementi irresponsabili del Partito, " alla " violenza arbitraria e spesso inconsulta di caporioni locali," 62 i quali disobbediscono gli ordini del Duce. 63 "Egli go– verna con fermezza e con giustizia," scrive il Daily Mail del 2 novembre 1926. In un'intervista concessa all'inviato del Daily Express, 24 gennaio 1927, Mussolini si fece premura di rigettare ogni responsabilità per gli estremismi dei suoi seguaci: Lei sa quanto sia difficile controllare le manifestaziçmi inopportune di persone fana– tiche in questi imponenti movimenti di un popolo che sente di essere in marcia verso la grandezza e la prosperità. Esso non può comprendere l'atteggiamento di coloro che hanno l'apparenza di ostacolare l'unità italiana, e di conseguenza desidera sbarazzarsene. Ho fatto tutto quanto era in mio potere perché in Italia l'ordine fosse mantenuto. La verità è che il Popolo d'Italia, giornale ufficiale di Mussolini e diretto dal fratello, l'Impero, quotidiano fascista romano fondato e sussidiato dai grossi industriali per entrare nelle grazie di Mussolini, e di fatto tutta la stampa fascista, quotidiana e settimanale, si tratti di libri o di opuscoli, eser- 62 Cosi scrive il direttore del British Institute di Firenze, nel. " J ournal of the Britisb Institute of International Affairs, " marzo r 927, p. 122. 63 M. Henry Lucas scrive: "È impossibile, dice spesso Mussolini, separarsi dal proprio partito. Ma in privato lo stesso Mussolini ammette facilmente che è dalle sue stesse file, e specialmente da alcuni dei suoi piu giovani seguaci, recalcitranti alla disciplina che preten• derebbero di imporre agli altri, che gli vengono i piu estremi imbarazzi. " (" Le Journal," 18 novembre 1925.) BiblotecaGinoBianco

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