Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il diritto di uccidere Se, per un caso straordinario, un fascista è dichiarato colpevole di un qualsiasi delitto che possa in qualche modo definirsi politico, può essere si– curo che per una grazia speciale o per una amnistia generale le porte della prigione gli saranno aperte molto presto. Come si è già detto (p. 105), l'am– nistia del 23 dicembre 1922 copriva tutti i delitti, anche l'omicidio, se com– messi per scopi fascisti. Una seconda amnistia, concessa ·il 31 ottobre 1923, non arrivava a tanto, ma era sufficiente a metter fine alle istruttorie giudi– ziarie per i casi Misuri, Nitti e Amendola. Il 31 luglio 1925, una terza amnistia cancellava tutti i delitti politici, escluso l'omicidio. Questa amnistia era stata già annunciata da Farinacci, segretario generale del partito fascista, sul suo giornale Cremona Nuova alla fine di maggio del 1925, sicché per duemesi i fascisti erano stati a conoscenza di essere sicuri dell'assoluta impu– nità,e che erano liberi di fare quello che volevano. D'altra parte i giornali fascisti avevano piena libertà di minacciare i membri dei partiti di opposizione, e persino di incitare al loro assassinio. Il 1eguente brano, ad esempio, comparve sul giornale fiorentino Battaglie Fa– sciste del 2 maggio 1925: Manca una legge che possa inchiodare per sempre traditori vilissimi come Sforza e Giolitti, ma non manca ai fascisti la volontà di far giustizia da loro e mentre per il vecchio di Dronero si può attendere serenamente che questa venga fatta dalla natura ine– aorabilc, per il Conte Sforza facciamo nostro l'ordine con il quale Gabriele D'Annunzio invitava i legionari ad accogliere il disertore Misiano degno compagno del nobiluomo Sforza. Misiano durante la guerra era stato un disertore, e ci si richiama a un ardine dato da D'Annunzio nel 1920, di colpirlo "a ferro freddo. " Sarebbe stato dovere del procuratore del Re di procedere contro il gior– aalc per incitamento all'assassinio contenuto nel brano in questione. Prefed ftnorarlo. Se poi qualcuno, accusato di aver recato offesa ai fascisti era assolto, ve– aiva messo pubblicamente al bando dal suo luogo di domicilio e doveva obbe- 4ire a rischio di essere ucciso. 31 Dal giugno all'agosto del 1923, si celebrò alle Assise di Mantova il pro– Gelsocontro un gruppo di socialisti, accusati di aver partecipato il 20 dicem– llre 1920 1n Ferrara ad una imboscata, nella quale tre fa·scistie un socialista •ano rimasti uccisi. Dei sedici imputati, cinque furono assolti e undici con- 4annati a pene detentive varianti dai cinque mesi ai cinque anni. Otto con- 11 Le ragioni del bando potevano essere anche altre. Il 29 settembre 1925, il ~egret~rio federazione fascista torinese pubblicava un manifesto, dove si diceva eh~ al g_iornahst~ .Ambrosini era vietata la libera circolazione in Piemonte, e che ." ognt fasc~sta avra lD poi l'obbligo morale di schiaffeggiarlo in qualunque posto lo trovi. " (" Corriere qella , ",30 settembre 1925. [N.d.C.J) Il 15 ottobre, lo stesso segretario P<;>litico della federa:i:ione 5 d1 Torino modificava la precedente disposizione: " Allo scopo d1 pern:ie~t~re al ~igno~ i A:mbrosini l'esercizio del sacro diritto di difesa. nella causa penale 1mz1ata ne~ suo! F. ~ dal.la Procura del Re di Torino, revoco l'ordine precedentemente emanato net. suoi t1." (" Corriere della Sera," 16 ottobre 1925. [N.d.C.J) Il procura.tare generale di To– llOJI prese in nessuna considerazione la minaccia alla legge e all'ordine rappresentata da ..,.._ disposizioni. teca ·Gino Bianco

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