Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia sass1mo di Don Minzoni, il parroco di Argenta, che, il 23 agosto 1923, era stato bastonato a morte. Il 3 settembre 1925, una giuria di Genova assolveva due fascisti accu– sati di avere ucciso l'operaio Poli. Il 26 settembre 1925, una giuria di Genova assolveva il ·ras Carosi, accusato di avere ucciso il tipografo Rindi. Il 20 ottobre 1925, una giuria di Reggio Emilia assolveva i quattro imputati per l'uccisione di Piccinini. Il 20 novembre 1925, una giuria di Rovigo assolveva cinque fascisti accusati di avere ucciso, 1'11 febbraio 1925, il contadino Giuseppe Bellettato. Il 26 novembre 1925, una giuria di Ravenna assolveva sei fascisti - accusati di avere ucciso, il 3 luglio 1925, il contadino Vincenzo Caroli. Il 7 dicembre 1925, a ForH, una giuria assolveva due fascisti, uno di 23 e l'altro di 37 anni, che avevano sparato a un uomo di 63 anni, dichia– rando che i due fascisti avevano ucciso quest'uomo di 63 anni per "legittima difesa"! Il 15 dicembre 1925, a Bologna, una giuria assolveva, sempre in base alla " legittima difesa, " un fascista che aveva bastonato a morte un socialista. Quest'ultimo aveva cercato di difendersi con un bicchiere. Il 22 dicembre 1925, a Brescia, furono assolti diciassette fascisti, che avevano preso parte all'uccisione di due uomini. Nello stesso mese, a Lucca, una giuria assolveva un fascista il quale, insieme ad alcuni compagni, amnistiati in base alla legge 31 luglio 1925, avevano sparato contro un antifascista che stava mangiando in un ristorante, uccidendolo. Tutte queste assoluzioni avvennero nel corso di un solo mese! Il 30 aprile 1926, una giuria di Cremona assolveva quattro fascisti, accusati di avere, il 18 aprile 1924, picchiato a morte un uomo di 58 anni, Augusto Bertoli. I fascisti che picchiarono a morte il mutilato di guerra Lertua furono tutti assolti il 5 luglio 1926 da una giuria di Piacenza. Soltanto uno, che aveva confessato di avere dato al Lertua "alcuni colpi," ricevette una con• danna insignificante, e fu posto immediatamente in libertà, dato che la giuria trovò che egli aveva picchiato Lertua senza intenzione di ucciderlo. L'uccisione di Don Minzoni merita un'attenzione tutta particolare. Don Minzoni fu picchiato a morte da due appartenenti alla milizia fascista, che vennero ad Argenta (in provincia di Ferrara) da un'altra zona. Gli ordini furono dati da un console della milizia. Don Minzoni fu indicato ai due uccisori dal fascista Maran. Il questore di Ferrara arrestò, tra gli altri, sei uomini che non avevano nulla a che fare con la faccenda. 24 Si do• vette arrestare anche Maran, la cui colpevolezza era evidente, ma Oviglio, ministro della Giustizia nel ministero Mussolini, segu1 l'istruttoria giorno per giorno, col risultato che gli accusati furono rimessi in libertà il 3 24 "Secolo," 22 luglio 1925. 166 BiblotecaGino Bianco .

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