Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia avanti per la sua strada facendo come gli pare, esattamente come 1 ras abissini si fanno giuoco dell'autorità dell'imperatore. Per renderci pienamente conto di che cosa è un ras sarà bene fare la conoscenza di alcuni di loro. Il ras di Vecchiano, Ponte a Serchio e i comuni limitrofi nella pro– vincia di Pisa, è un certo Alessandro Carosi, ex-tenente. Il suo certificato penale contiene le seguenti voci: Non luogo a procedere per ratto consensuale in seguito ad avvenuta conciliazione; un altro procedimento per lesioni; un altro per minaccia e violazione di domicilio amni– stiato; una condanna a due mesi di reclusione per lesioni. 58 Ma queste erano cosucce di poco conto; era solito presentarsi come "Tenente Carosi, sette volte omicida. " Per lui era una regola fare esi– bizioni di ferocia; ad esempio, recandosi in un caffè, infilava con la punta del pugnale le paste che voleva. Spesso i pacifici clienti che si trovavano nel caffè erano costretti ad alzarsi quando entrava il "Ras Carosi," e uno dei suoi divertimenti consisteva nel far loro paura sparando in prossimità dei loro piedi colpi di revolver sul pavimento. Il 28 ottobre 1923, in un giardino del circolo Trionfo a Filettole, decise di fare in pubblico una imitazione di Guglielmo Tel1. Un contadino di 28 anni, Pietro Pardi, fu costretto a fare da bersaglio: il colpo avrebbe dovuto trapassargli il cappello. Il proiettile lo colpf in piena faccia e lo uccise al– l'istante. Nel settembre 1925, il Carosi doveva rispondere davanti alla Corte di assise di Genova di un'altra imputazione, e, facendo riferimento a questa faccenda precedente, disse che si era trattato di una disgrazia sfruttata dai suoi nemici, che avevano dimostrato cosf la loro mancanza di generosità. La notte dell'8 aprile 1924, Carosi si mise in marcia insieme ad un gruppo di fascisti per vendicare la morte di un loro camerata ucciso da un comunista. Si recò alla casa del tipografo Ugo Rindi, un uomo inerme che non si occupava affatto di politica, ma che erroneamente era sospettato dalla polizia di complicità nel delitto. Carosi lo obbligò a levarsi dal letto, presentandosi come ufficiale di polizia; lo condusse fuori della casa, lo uccise con un colpo di pugnale, e lasciò il cadavere abbandonato in mezzo alla strada. Uno dei ras di Firenze, noto in città e in provincia, Augusto Tambu– rini, prima della guerra era un individuo insignificante, che girava gli studi di tutti gli avvocati per ottenere ordinazioni di biglietti da visita che egli stesso scriveva a due lire i cento; uno gli dava le due lire senza natural– mente aspettarsi di ricevere i biglietti. Il suo certificato penale reca una condanna a cinque giorni di prigione per lieve truffa. Dopo il 1920, il Tamburini divenne in Toscana uno dei pilastri della società. Nel 1923 fu nominato console della milizia. Un processo tenutosi a Firenze nel feb- 08 "La Stampa, " 18 settembre 1925. [N.d.C.] 1 34 BiblotecaGino Bianco

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