Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il regno del manganello gettati di sotto, i fascisti non poterono dar loro fuoco: ma presero la loro rivincita am– mucchiando in giardino tutti gli abiti, la biancheria e gli altri effetti di vestiario che poterono trovare, imbevendoli di benzina e dando loro fuoco. Dopo una mezz'ora di queste operazioni, della mia casa non rimaneva piu niente. Né io né mio figlio avevamo un solo straccio da metterci addosso. Prima di potercene andare, dovemmo farci prestare degli abiti dai nostri vicini. I fascisti non portarono via niente, salvo una rivoltella di poco valore e due lettere che Mussolini mi aveva scritto nel 1922. Invece al deputato Lucci, uno dei migliori avvocati della città, rubarono circa 40.000 lire che alcuni clienti avevano depositato presso di lui. Fu nell'interesse di ques~i clienti che Lucci fu costretto a informare le autorità del fatto, ma due gidrni piu tardi venne arrestato. Fu tenuto in prigione diciassette giorni, e rilasciato senza ricevere nessuna spiegazione. Nessun magi– strato si recò mai a interrogarlo mentre era in prigione, e quando gli avvocati di Napoli chiesero spiegazioni al Procuratore del Re, questi dichiarò di non sapere niente di tale arresto, che non era stato reso noto all'autorità giudiziaria. Eppure, secondo il codice ita– liano di procedura penale, l'autorità giudiziaria deve essere informata entro ventiquattr'ore di ogni arresto avvenuto. 41 A Cagliari, i fascisti devastarono le tipografie di due giornali, Corriere di Sardegna e Il Solco, gli studi degli avvocati P~is, Mulas, Mereu e Angius, il circolo universitario popolare, la sede dell'organizzazione popolare dei boy-scouts, ecc. L'abitazione del deputato Lussu, che durante la guerra era stato uno dei piu valorosi ufficiali, fu presa d'assalto. Ecco come sono descritti i fatti dal fascistizzato Corrz·ere della Sera: Un nucleo di giovani, raccoltosi dinnanzi all'abitazione dell'on. Lussu, inscenarono una dimostrazione ostile e furono trattenuti a stento da un plotone di carabinieri che presidiava l'ingresso della casa. Senza che nessuno se ne avvedesse, il fascista Porrà si arrampicò sul cornicione giungendo ad affacciarsi al poggiolo dell'appartamento del Lussu al primo piano. Il deputato Lussu, attraverso le persiane, sparò un colpo di rivoltella fe– rendo gravemente il Porrà alla testa. Il Porrà, lanciato un grido, precipitava dal balcone. Mentre il ferito veniva trasportato all'ospedale è deceduto. La folla, esasperata per l'atto insano (sic), ha tentato piu volte di irrompere nella casa del Lussu, senza però riuscirvi per la resistenza della forza pubblica che procedette poi all'arresto del deputato. 42 Lussu scelse per la sua difesa un avvocato di nome Marcello. Due ore piu tardi questo Marcello riceveva dal deputato fascista Cao una lettera, in cui gli veniva ordinato di declinare l'incarico: avendo risposto di sapere il suo dove~e, venne arrestato. Bologna, Milano, Bergamo, Como, Sondrio, Brescia, Verona, Treviso, Venezia, Genova, Forte dei Marmi, Perugia, Roma, Napoli, Cagliari sono soltanto 15 delle 9.200 città e cittadine d'Italia. Chi potrà mai dare un resoconto completo delle violenze èommesse in tutto il paese? 43 Di fronte a fatti come questi ci si può ragionevolmente chiedere come possano esistere al mondo persone cosI male informate, o cosI fanatiche, H " Review of Reviews, " sett.-ott. 1927. Il " Popolo d'Italia " del 29 giugno 19127, cosi dà notizia della devastazione della casa di Labriola: " Fu soltanto per l'incontrollata 101- ziativa di un gruppo di giovani camicie nere napoletane se all'indomani dell'attentato di Bo– logna qualche mobile dello studio di Labriola fini in istrada. " 42 3 novembre 1926. [N.d.C.] 43 Vedi Nota B alla fine del presente capitolo. ·BiblotecaGino Bianco

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