Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia Sardelli, dell'ex-gran maestro della Massoneria Ferrari, dei deputati Campa– nozzi e Bombacci, del segretario del partito socialista riformista Zanerini, nonché diversi negozi nelle zone periferiche. Mentre alcuni fascisti erano intenti a devastare la casa di Cianca, altri si davano cura di caricare su un camion mobili, vestiti e biancheria, che partirono per ignota destinazione. Ecco come la signora Qlga Lerda-Olberg descrive le condizioni della sua abitazione dopo la spedizione punitiva: Al pianterreno ogni cosa è distrutta; il telefono è a pezzi, l'impianto elettrico rovi– nato, i radiatori del termosifone buttati fuor di finestra; non una finestra, una porta, una persiana sono rimaste intatte. Per la strada vi sono cataste di mobilio fatto a pezzi. Seb- • bene un camion carico di mobili se ne sia già andato, il cortile è pieno di rottami. Delle tre macchine da scrivere si è ritrovato soltanto un pezzo rotto: è probabile sia stato il vento che ha portato via il resto, come il telefono, il ciclostile e altre cose. Adesso la casa è del tutto abbandonata. Il pianterreno non ha piu né finestre, né persiane, né porte. Montano la guardia quattro carabinieri, e la gente osserva con curiosità dalle finestre vuote la rovina e il disordine dentro la casa. Una vista cos1 in una delle principali vie della nuova Roma! E la capitale ha un presidio di diverse decine di migliaia di uomini. Ciò nonostante, non si è potuta impedire l'aggressione, segnalata due ore prima, contro una casa dove erano soltanto un uomo di settant'anni, tre donne e una bambina piccola. 40 Il direttore della Voce Repubblicana, Schiavetti, fu aggredito in modo grave a colpi di manganello. È impossibile calcolare il numero delle per– sone picchiate, specialmente tra gli operai dei quartieri periferici. A Napoli i fascisti saccheggiarono le seguenti abitazioni: quella del senatore Benedetto Croce, ex-ministro, filosofo di fama mondiale; del depu– tato Labriola, ex-ministro; del professore universitario Presutti; del noto drammaturgo Bracco; quella di Lucci; le abitazioni dei giornalisti Scaglione, Marvasi, Scarfoglio, e dei privati cittadini Bordiga, Colozza, Pistolesi. Co– lozza fu anche ferito gravemente. La biblioteca di Bracco, una delle colle– zioni piu belle di testi teatrali esistenti in Italia, fu completamente distrutta. Eravamo soli, io e mio figlio, un ragazzo di quindici anni - scrive Labriola - nella mia casa alla periferia della città. Era una domenica notte. Alle due del mattino si ode picchiare con violenza alla porta. Saltato dal letto senza vestirmi, vado per aprire, ma non faccio in tempo ad arrivare alla porta, che questa sotto i colpi ricevuti cede e si spalanca. Dieci o dodici fascisti armati mi spianano le rivoltelle in direzione della testa é mi ordinano di non muovermi; poi mi spingono in un angolo della sala da pranzo e due di loro rimangono a farmi la guardia. Frattanto anche mio figlio si era alzato ed ora stava accanto a me. Dissi al capo della banda: "Fatemi quel che volete, ma la– sciate andare il ragazzo. " Rispose: " Neanche per sogno. Il ragazzo deve rimanere qui. " Quindi i fascisti entrarono in camera da letto e cominciarono a spaccare ogni cosa. Nella stanza c'era un grande armadio ç:on uno specchio, regalo di nozze di mia madre; i fascisti vi picchiarono contro i loro bastoni senza peraltro riuscire a romperlo; allora, indietreggiando di alcuni passi, vi scaricarono contro i loro revolvers riducendolo in fran– tumi. Poi invasero il mio studio, scaraventando dalla finestra tutti i libri; per fortuna, sotto la finestra c'è una terrazza che appartiene ad altra persona, e quindi, dopo averli 4 ° Cit. trad. BiblotecaGino Bianco

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