Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il regno del manganello Il segretario amm1mstrativo del partito fascista, Marinelli (che era stato accusato come mandante nel delitto Matteotti, e successivamente am– nistiato il 1 novembre 1926), cos1 disse ai fascisti entusiasti che erano convenuti: Le prime parole del Duce, dopo l'iniquo attentato, furono queste: "Bisogna far sapere a tutti gli italiani, a tutto il mondo, che l'attentatore è stato linciato. " Queste parole hanno un grande significato. Il segretario del partito, on. Turati, .ha detto a sua volta che bisogna colpire inesorabilmente i complici. 38 A Bologna, nei giorni precedenti la visita del Duce, 2.000 " com- [plici morali" erano già stati fermati. (Chi avrebbe potuto prevedere che il pericolo doveva venire proprio dalle file degli stessi fascisti?) Di conse– guenza la "materia prima" sulla quale i fascisti avrebbero potuto eseguire gli ordini del Duce era del tutto mancante a Bologna e si ebbero perciò pochi atti di violenza. Ma a· Milano, la tipografia del giornale comunista, L'Unità, fu deva– stata e incendiata, e altrettanto avvenne della tipografia del giornale socia– lista Avanti!, della sede centrale della Confederazione generale del lavoro (o meglio, di quanto rimaneva di quell'organismo una volta cos1 forte), degli uffici della casa editrice " la Coltura, " degli uffici o delle abitazioni pri– vate dei deputati Treves, Caldara, Gonzales, Dugoni, Chiesa, Bentini; degli avvocati Levi, Morandi, Momigliano, Bertolotti, Crestana; dei signori N en– ni, Passigli, Schiavi, Montanari, Gaetani, Mariani, Cilla, Palmiotta, Gar– denghi, Gilli, Brigatti, Salvalai, Fanoli, Buscaglia, Pini. Il magazzino di legnami Mazzocchi a Lambrate fu incendiato e distrutto. Una bomba fu gettata contro un palazzo posto in Via Spiga 25, e l'ingresso e le scale rima– sero danneggiati. Tre operai, Suardi, Bersani, Barilati, furono uccisi. Furono piu o meno crudelmente bastonati i deputati Bentini e Repossi, e i seguenti cittadini·: Salvalai, Mariani, Silvestri, Scalarini, Leonetti, Fanoli, Brigatti, Morinari, Cassoni, Scorza, Rosa, Tengoni, Cottré, Bruschi, Alemanni, Postingher, Ma– nini, Morilli, Sardi. La lista non è completa. Nessuno è in grado di cono– •Scere il numero delle persone ferite e picchiate che si dettero premura di non rendere nota la loro disgrazia. L'abitazione del deputato Chiesa, dopo essere stata saccheggiata, venne presa in possesso dai fascisti, che vi· stabilirono un circolo. A Bergamo, l.'insegnante di scuola media Fachery e l'avvocato Briolini . furono fustigati. Le abitazioni del conte Secco S.uardo e dell'ex-deputato Gavazzeni furono devastate dai fascisti. Il primo fu anche picchiato con ferocia e costretto a sottoscrivere una dichiarazione dove si affermava che non gli era stata fatta violenza alcuna. Gavazzeni fu trascinato fuori di casa, picchiato, preso a sputi lungo le strade, e condotto fuori di città m 88 "Popolo d'Italia," 2 novembre 1926. [N.d.C.] 123 Bibloteca Gino Bianco ,

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