Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia incidenti ebbero luogo tra fascisti e pattuglie di carabinieri che facevano servizio di sorveglianza in città. La sera del giorno r4, il prefetto fu co– stretto a proclamare la legge marziale. Furono proibiti tutti gli assembra– menti di piu di cinque persone, e furono fatti chiudere caffè, teatri e pub– blici locali. Il giorno r5, i giornali poterono uscire, ma a condizione di non fare parola su quanto stava accadendo. Tuttavia, il giorno r5 settem– bre, il Pi·ccolo informò i suoi lettori a p. 4 che per preciso ordine del prefetto si asteneva "da ogni allusione, diretta o indiretta, dei fatti di cui siamo debitamente a conoscenza, e delle loro tragiche conseguenze giustamente deplorate." 34 Nei giorni che seguirono, le notizie degli incidenti di Trieste provo– carono scontri tra fascisti e carabinieri in diverse città dell'Istria. Il g10rno 15, a Capodistria, squadre di fascisti attaccarono la caserma dei carabi– nieri; rimasero feriti due fascisti e un capitano dei carabinieri. Non ho notizia di quanto accadde in altre città. 5. Il pogrom del novembre 1926. Dopo l'attentato contro Mussolini compiuto a Bologna il 31 ottobre 1926 dal fascista dissidente Anteo Zamboni, la " propaganda " fascista an– nunciò al mondo non soltanto che Mussolini non si era "menomamente scomposto," 35 ma che egli ai suoi amici aveva ordinato che "nessuno per– desse la testa." 36 Il "fascistizzato" Corriere della Sera affermava: Per tutta la notte scorsa un'intensa attività si è svolta a Palazzo Viminale. Il ministro dell'Interno, on. Federzoni, ed il direttore generale della Pubblica Sicurezza (...) hanno vegliato sino alle prime ore del mattino. Stamani poi, prestissimo, l'on. Federzoni era nuovamente al Viminale e riprendeva telefonicamente contatto con tutti i prefetti del Regno, i quali hanno assicurato che l'ordine non era stato turbato. 37 Come risultato immediato dell'ordine del Duce si ebbe che i gerar– chi fascisti, al seguito della macchina del Duce, presero personalmente parte al linciaggio di Zamboni. Uno di questi, Arconovaldo Bonaccorsi, col proprio pugnale tagliò la gola del giovanetto. Un altro gerarca, che era sulla macchina, sparò due volte contro quel corpo martoriato. Il cadavere fu trascinato per le strade e per undici giorni non fu sepolto; finalmente, in segno di disprezzo, gli venne data sepoltura fuori del cimitero ordinario. La barbarie medievale ritorna a galla nelle sue forme piu selvagge e ripu– gnanti. 34 Cit. trad. 35 Comunicato Stefani del 2 novembre 1926. [N.d.C.] Il fascistizzato "Giornale d'Italia, " 3 novembre 1926, commise la balordaggine di rivelare che lo stesso Mussolini aveva redatto il comunicato, in cui, per l'ammirazione del mondo, si diffondeva la notizia della calma sorri– dente del Duce. 36 Intervista di Dino Grandi, sottosegretario agli Esteri, al " Giornale d'Italia, " 2 no– vembre 1926. 87 2 novembre r 926. 122 BiblotecaGino Bianco

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