Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Salvemini lavorava, rimane la testimonianza di una straordinaria forza mo– rale. Egli continuava cosz la sua battaglia antifascista, fermo nella determina– zione di· "non mollare,,, inseguendo implacabile con la eloquenza dei fatti e dei documenti precisi la menzogna della "propaganda" fascista i'n tutte le sue forme. E i'n verità l'opera supera di gran lunga i limiti della pole– mica contt'ngente che vi· dette origine, e la sua certo "appassionata II ma asso– lutamente onesta difesa della verità dei fatti' rimane ancora oggi, a oltre trent'anni di distanza, un atto di' accusa inoppugnabile contro la brutalità del metodo fascista. Un posto a parte poi merita la ricostruzione davvero esemplare del delùto Matteotti, che, basata su documenti istruttort tuttora poco noti,1 3 costituisce lo studio sinora pùl importante su quella vi·cenda. Il Hbro ebbe ben presto risonanza i'nternazionale, data anche la noto– rietà dell'autore, e ne venne fatta nel 1930 e nel 1931 una edizione ridotta, rispettivamente in francese e in spagnolo, 14 che ebbero larga diffusione. Ma rimase pressoché ignoto al pubblico italz"ano, e solo pochissime copie riu– scirono col sotterfugio a essere introdotte in ltalia. 15 In ben diverse circostanze furono redatte le Lezioni di Harvard, che nacquero come corso um·versitario per gli' studenti di questa università ame– ricana. Sino infatti dal 1933 Salvemini aveva trovato stabile e cordiale asilo negli Stati Uniti·, dove, a partire dal 1934, ricoprz presso la Harvard Uni– versity una cattedra dz· stori·a della civiltà italiana intitolata a Lauro De Bosis. 16 • Ciò permise a Salvemini di rz·prendere in piu serene condz'zioni ma– teriali'e morali la sua attività di studz·oso e di insegnante, di cui queste Lezioni sono certo uno dei frutti piu cospz·cui. Destinate ad un pubblico dz' studenti americani, esse risentono natural– mente nella impostazz·one di uno sforzo per chz·arificareil piu possi'bite e rende– re facilmente comprensibili, a chi non abbia esperienza diretta di' cose italiane, situazioni e fenomeni della nostra storia, talvolta con rz'feri'menti alla storia amerz·cana e alla esperz·enza anglosassone, che possono apparire singolari ad un lettore italiano. Ma non direi mai, neppure in casi particolari, che i fatti appaiano perciò eccessivamente semplzfi.cati o resi z·nmodo schematico, privati insomma i·n qualche modo della loro profondità prospettica. Al contrarz·o in queste Lezioni di Harvard è partz·colarmente notevole la meditata visione 13 Su di essi si veda quanto scrisse Salvemini in Niwva luce sull'affare Matteotti, "Il Ponte, " XI, 3 (marzo 1955), pp. 305-320, e ristampato nel presente volume pp. 284-298. I documenti si trovano tuttora conservati presso la biblioteca della London School of Economics. 14 La Terrewr Fasciste (I922-I926), Paris, Gallimard, 1930; El Terror Fascista (I922- I926), Barcellona, Publicaciones Mundial, 1931. Si ebbe anche una traduzione italiana, che però seguiva il testo della prima edizione americana: La dittatura fascista in Italia, New York, Libreria del "Nuovo Mondo," 1929. Dal catalogo della biblioteca della Camera dei Deputati in Roma risulta anche una traduzione cinese, pubblicata nel 1929. • . 15 " J?i questo vol~I1;1e [edjzione inglese_] feci preparare alcune copie con copertine di hbn osceni, e le mandai m Italia. Essendo hbri osceni, ero sicuro che la censura fascista li avrebbe lasciati passare. Una copia la mandai a Benedetto Croce ed arrivò. " G. SALVEMINr Memorie di im fuoruscito, cit., p. 105. ' 16 Su ciò si veda Ibidem, p. 175. X BiblotecaGinoBianco

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