Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

logie" del fascismo, con 1:lquale Salvemim: iniziò subito un serrato e instan– cabile dibattito. "Mi dedicai (...) ad inseguire il 'propagandista' nei giornali, smentendolo con testimonianze o documenti. o argomenti, che egli non po– tesse demolire. Per fortuna c'era al British Museum la collezione del Cor– riere della Sera, e con quell'aiuto non mi· riescz'va difficile scoprire, se non tutti, almeno parecchi' dei s.uoi altarini. Impiegavo al British Museum il tem– po, che non era preso da lavori alimentari. Gli ami'ci rimasti' in Italia (Bauer, Parri, Ernesto Rossi, Traquand1:, Zanotti-Bianco) mi mandavano libri, opu– scoli, copz'edi gi'ornali, statistiche ufficiali, documenti. Tarchi'ani aiutava assai da Parigi. Non mi detti' mai tregua. Mi serviva da pungolo il pensiero di quelli che i·n Italia facevano vita ben piu pericolosa della mia. O gnz· minuto, che sottraevo al mi'o compito di secondarli meglio che potevo, mi sarebbe parso indegno di perdono. " 7 Tutta l'opera di Salvemi·nz·di quel periodo è qu•,:ndi,in certo senso, da intendersi i'n chiave di' contraddittorio alla propaganda fascista i'n genere, e in particolare all'opera di Villari: propri'o questa, i'ndirettamente, costituf lo stz'molo prz'ncipale che indusse Salvemz·m: a scrivere un libro per ri– mettere le cose a posto. '" Quel 'propagandista,'" scrive Salvemini, 11 aveva pubblicato un libro, The Awakening of ltaly, in cuz· aveva raccolto tutte le leggende fasciste sull'Italia prefascista e l'Italia fascista. Decisi di' dedicare un libro alla demolizione di quelle bestialità. Cos[ nacque il mio libro The Fascist Dictatorship in ltaly, che fu pubblicato in America nel 1927, e i'n edi'zione assai·accresciuta in Inghilterra nel 1928. " 8 Per tale opera Salvemini era già al lavoro nel 1926, ed è da ritenere che essa sia stata iniziata quando si tro– vava in Inghilterra; certo ad essa attendeva a Parig1:quando vi fece ritorno nell'estate, e fu qui che, tramite Nitti e Bazzi·, Salveminz' riusd a procurarsi alcune fotografie di autografi mussolinz'ani ( trafugati in Francia dall'ex segre– tario particolare di Mussolini, Fasciolo), di cui si serv[ sia nella edizione americana sia in quella inglese, e che certo costituirono .una "pri'mizia" nella pubblz'cistica antifascista. 9 Non soddisfatto della prima edizione ame– ricana del 1927,1° Salvemini si rimise subito al lavoro rifacendo il lz'bro "da cima a fondo," 11 e pubblicandolo a Londra nel 1928 z·n quella che rimane la edizione definitiva. 12 Costante appare 1:n quest'opera lo sforzo di Salvemini di documenta– zione, la sua volontà di mettere il lettore di fronte a fatti z'ncontrovertibili; e tale impegno; ove si consideri:no le condizioni· di particolare disagio i·n cui 7 G. SALVEMINI, Memorie di un fuoruscito, cit., pp. 105-106. 8 G. SALVEMINI, Dalle " memorie" di un fuoruscito, cit., p. ,182. 9 Su questo episodio si veda G. SALVEMINI, Memorie di un fuoruscito, cit., pp. 58-59; e inoltre, anche per un piu esteso commento degli autografi stessi che furono qui nuovamente riprodotti, G. SALVEMINI, Facsimili mitssoliniani, " Il Ponte, " VIII, ro (ottobre 19152), pp. r 570-1578 (le pagine si riferiscono al testo dell'articolo, e non alle tavole che sono in luoghi diversi del fascicolo). 10 The Fascist Dìctatorship in Italy, New York, Henry Holt and Company, 1927. 11 G. SALVEMINI, Memorie di un fuoruscito, cit., p. 105. 12 The Fascist 'Dictatorship in Italy, London, Jonathan Cape, 1928. BiblotecaGinoBianco IX

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