Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia la periferia. È impossibile sapere il numero di persone che furono picchiate, perché, per paura di essere riac::ciuffatee picchiate di nuovo, le vittime non parlavano. Non va dimenticato che queste erano occasioni d'oro per impian, tare alle spalle del Fascio dei feudi personali. A Genova, gli uffici del quotidiano Il La.varo furono devastati, e il vice– direttore, Federico Striglia, ferito gravemente; i locali dello studio legale Uttini, Lotti e Vassia, e gli uffici del deputato Francesco Rossi e dell'agente di cambio Gino Levi, furono saccheggiati. A Milano, un gruppo di fascisti invase la sede dell'Avanti!, e scaraventò giu per le scale l'ex-deputato Schiavello, percuotendolo sulla testa. Altre squa- • dre devastarono la sede dell'Unità, e picchiarono il gerente e sua moglie. La stessa squadra invase gli uffici della Confederazione generale del lavoro, i magazzini della cooperativa in Via Solari, un ristorante in Via Pietro Colletta, e la casa di Giovanni Bensi, ex-segretario della Camera del lavoro milanese. Bensi e Azimonti, un funzionario della confederazione, furono trascinati · fuori dalla casa del primo, portati in strada e bastonati in modo selvaggio. Un'altra squadra tentò di invadere l'abitazione del deputato socialista Turati. A Venezia, Vicenza, Artegna e Pordenone vi furono analoghi episodi di bastonature e devastazioni. 88 Dopo l'attentato contro Mussolini di Lucetti (u settembre 1926), fu ripe– tuta la stessa manovra. ·n Duce ordinò che non vi fossero rappresaglie, e i giornali fascisti in Italia, e filofascisti all'estero dettero notizia che non si era avuta rappresaglia alcuna.' Ma di fatto, a Milano, nel pomeriggio dell'u set– tembre, una squadra di fascisti invase e saccheggiò gli uffici dell'Avanti!. Venticinque uomini della polizia, che vi prestavano servizio, permisero ai fascisti di irrompervi, scomparendo del tutto quando l'opera di distruzione era già bene avviata. Durante la notte una squadra si presentò allo studio di avvocato del deputato socialista-riformista Treves, e minacciando rivoltelle alla mano il portiere, lo costrinsero ad aprire la porta, quindi perquisirono le sue carte, ne portarono via parecchi fascicoli e distrussero il mobilio a colpi di ascia. Lo studio di Treves è a poche centinaia di metri dalla questura. Lo stesso si ripeté allo studio dell'avvocato Francesco Clerici. Un'altra squadra .devastò la tipografia dell'Unità, la sede della cooperativa a La Cagnola, e l'abitazione del romanziere Mariani. Il vicedirettore dell'Unità, Peluso, venne bastonato in modo selvaggio e gli furono rotte diverse costole. È impossibile dare il numero totale delle bastonature distribuite qua e là. A Monza e in Brianza, i fascisti devastarono i locali di quei circoli po– polari che nelle precedenti occasioni erano sfuggiti alla loro attenzione. A Ravenna si ebbe una vera e propria orgia di bastonature. Uno dei bastonati, il repubblicano Arnaldo Guerrini, un uomo di grande carattere e di grande 33 Non si permise a nessun giornale di dare una cronaca di questi incidenti. È possibile quindi éonoscere quanto accadde solo da fonti private. Quello che avvenne nel Mezzogiorno e in molti piccoli paesi e villaggi dell'Italia centrale e settentrionale rimane sconosciuto. 120 BiblotecaGino Bianco

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