Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il regno del manganello cd esortò tutti gli antifascisti a mettersi in salvo, se non volevano rimetterci la pelle. A Mantova, il 1 direttore del giornale popolare e l'insegnante Frignani si salvaron la vita per un pelo. Una folla di persone, che era riunita in Via Gari– baldi per il mercato settimanale, fu bastonata senza discriminazione. Cin– quantasette persone furono arrestate e tenute tre giorni in prigione; al mo.. mento di essere rilasciate trovarono ad attenderle una doppia fila di camicie nere, e, una dopo l'altra, furono bastonate brutalmente; trenta di loro dovet– tero esser portate all'ospedale con gravi ferite. A Savona tre avvocati ebbero i loro studi vuotati di tutto. A Venezia, l'ex-deputato Piva fu aggredito. 32 Anche dopo l'attentato contro Mussolini di Miss Gibson (7 aprile 1926), il governo fascista annunciò al mondo che non si erano avuti né incidenti né rappresaglie. La verità è che a Roma gli uffici e la tipografia del giornale di opposizione Il Mondo furono devastati da capo a fondo: mobilio, libri, ecc., tutto fu buttato nella strada e dato alle fiamme. Analoga sorte toccò alle reda– zioni di altri giornali, come il Risorgimento, la Voce Repubblicana e il set– timanale La Giustz'zia; e agli uffici delle agenzie romane dell'Avanti! e del– l'Unità, nonché alla sede centrale del partito repubblicano. L'abitazione del– l'ambasciatore russo fu presa a sassate con grande entusiasmo. L'abitazione del corrispondente di giornali socialisti tedeschi, Lerda, fu invasa e saccheg– giata; quella del direttore del giornale satirico Il Becco Giallo, Giannini, fu invasa ma non saccheggiata, però da un cassetto sparirono 25.000 lire. Nel pomeriggio piu tardi, le operazioni si allargarono dal centro di Roma verso • 12 Nessuno di questi fatti fu mai riportato dai giornali italiani. Ho raccolto le mie anformazioni da lettere inviatemi da persone residenti nelle varie città menzionate, ma sono certamente ben lontane dall'essere complete. Non ebbi nessuna segnalazione dall'Italia centrale t meridionale. I giornalisti francesi che, nell'autunno del 1925, scoprirono l'Italia con l'aiuto degli occhiali forniti loro dal governo fascista, cosi commentarono, nel " J ournal " del 24 novembre 1925, il caso Zaniboni: "Dopo la scoperta dell'attentato, Mussolini sembra che abbia veramente impiegato tutta la sua abilità, da un lato per sfruttare l'indignazion«: gene– l?le . e ottenere che il Parlamento passi una legge che soffochi un~ volta per tutte g~1.?PPO: 11tort, e dall'altro di impedire che questo delitto conduca ad altn, la cm responsab1hta glt potrebbe essere attribuita. La sua parola d'ordine, 'Nessuna rappresaglia, ' ven!1e affissa nelle s_trade di Roma la sera stessa: egli la ripeté con insistenza ~113:folJa ~be s~ a~ollava davanti a P.alazzo Chigi per festeggiarlo. Al tempo stesso, le redazioni det giornah dt OPP<?– lisione e le abitazioni dei ben noti oppositori del governo furono protette dalla truppa. Mi– nacce terribili furono pronunciate da alcuni dei capi e dei giornali fascisti 4en'~stre~a, ma llli dovettero obbedire agli ordini. " La propaganda può davvero operare det miracoh ! Nel IUO libro The Awakening of Italy (primavera 1924), Villari accenna solt~nto alla. devasta: aione della casa di Nitti (p. 267, nota 2). Nel suo piu recente libro (T~e F_as_cutExperiment)_, S! delna di aggiungere in aggiunta alla "spedizione contro la casa dt N1ttt, ''. le." ~ggr~sston! contro Amendola, F~rni e Misuri " (pp. 62-65), il " delitto Matte<?tti, " gh " mc1dentt '.' d! l'irenze del 3-4 ottobre 1 9 25; e questo è tutto. " I pochi delitti gr~~t e le mol_te offe~e mmon commesse individualmente da fascisti meritano indubbiamente. la _pm sey~ra r!prov~z~o!1e. ~1~ (, •.) di fronte al delitto Matteotti si può porre tutta una sene ~1 a~roc1ta, dat t~r!1bih del_1t~1 cli Torino, Bologna, Modena e Ferrara del 1920, sino a quello dt_N1c<?laBonservt~i:, a Pangt, nel 1924, e le oltre sessanta uccisioni di fascisti commesse dopo 11 delitto _Matteotti . (p._ vn): ltTi~e~temente Villari pensa che i. delitti dei _suoi. amici siano ca!lcell~tt. da quelh_ dei. suoi llelll!C!, Inoltre, egli mette su un piatto della b1lanc1a una ?lassa. di ~e!1tt1 perpetr~tt qa1 .su.01 -..Uct, e sull'altro piatto' un singolo delitto commesso dai suoi am1c1, po1:1endo~t qumdt. m JJOaiaione tale da poter protestare contro quegli stranieri che condannano. il. regt~e fasciS t a " mlla base· di incidenti che in alcuni casi sono grossolanamente esagerati, m altn non sus– lfetono, e in altri ancora si' tratta puramente di episodi isolati " (p. vu). II9 teca Gino Bianco

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