Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia di Cultura" in Borgo Santi Apostoli, scaraventando libri, tavoli, sedie, e per .. fino porte ed imposte, in Piazza Santa Trinità, e ammonticchiando tutto in un grande falò. Analoga sorte toccò al circolo dei reduci in Via San Gallo, e altrettanto alle logge massoniche di Via della Pergola e di Via Ghibellina, ai locali del giornale Fanteria} pubblicato dai reduci, alla sede dell'associazione dei Liberi Pensatori, agli studi dell'avvocato Corazzini, esponente del partito liberale di Firenze, dei deputati socialisti Targetti e Frontini, degli avvocati Consolo, che era il corrispondente dell'Avanti! da Firenze, Tempestini, che era un repubblicano, e Tacchi. Otto fascisti, revolver alla mano, entrarono nell'ufficio del pubblicista Saccenti, obbligandolo a consegnare le carte del par– tito socialista-riformista. Per le strade, si bastonarono molte persone senza fare distinzione. Per molte ore Firenze ebbe l'aspetto di una città nelle mani di un esercito nemico. Il traffico era sospeso, le imposte serrate. Niente passava per le strade fuorché i battaglioni fascisti, eccezion fatta per gli automezzi dei pompieri e le ambulanze. Dal cielo un aeroplano lasciava cadere migliaia di manifestini multicolori, dove si annunciava che per gli oppositori del fascismo era arrivata l'ultima ora, e che presto in Italia non vi sarebbero stati che fascisti. Nèi due giorni successivi l"' offensiva" si estese a tutta la Toscana; Arez– zo, Livorno, Pisa e Lucca divennero tutte teatro di imprese simili. Quel che venne commesso a Pisa fu di una tale brutalità che l'arcivescovo, Cardinal Maffi, mandò un telegramma di protestà a Mussolini, dichiarandosi pieno di "costernazione come cristiano e di umiliazione come italiano." 17 A partire dal 3 gennaio, l'ondata di violenza si allargò in Emilia e Lombardia. 18 Siamo all'autunno del 1925; ancora a Firenze. 19 Nella notte di venerdf, 25 settembre, i fascisti fiorentini iniziarono una "caccia all'uomo" contro i massoni. 20 Per tre giorni, sino al 28 settembre, le 17 Il testo completo del telegramma si trova nel volume La Ricostruzione fascista, cit., pp. 219 sgg. 18 Devo le mie informazioni sui fatti di Firenze a un gruppo di amici fiorentini, che su mia richiesta raccolsero i fatti e li verificarono con molta cautela. Alcuni dei resoconti dei fatti di Arezzo, Livorno e Pisa furono pubblicati dai giornali in forma molto sommaria, il solo modo in cui le autorità politiche consentivano che se ne facesse menzione. 19 Ho ricostruito la cronaca di questi fatti dalle seguenti fonti: a) rapporti ufficiali della polizia, sui giornali italiani del 6 ottobre 1925; b) i numeri di "La Nazione," filofascista, dal 27 settembre al 7 ottobre; c) i numeri del 25 settembre, e del 3 e 10 ottobre del giornale uffi– ciale della federazione fascista di Firenze, " Battaglie Fasciste "; d) le cronache dei pubblici processi pubblicate ne "La Nazione" e "La Stampa," 22-25 novembre, e 12 dicembre 1925; e) un primo resoconto di parte massone pubblicato nel " Times, " " Manchester Guardian, " "Daily News," dell'8 ottobre 1925; f) un opuscolo clandestino, di origine antifascista, pub– blicato in Svizzera, I fatti di Firenze; g) informazioni raccolte con grande cura dai miei amici fiorentini, secondo diversi questionari da me inviati; h) la sentenza della sezione di ac– cusa (30 novembre 1926) contro Castellani e gli altri 27 fascisti accusati dell'uccisione di Pilati e Consolo; i) il resoconto scritto della vedova di Pilati, pubblicato nel giornale italiano antifascista " La Libertà, " Parigi, 24 luglio 1927, dopo che le era riuscito di lasciare ~•Italia e recarsi in Argentina. Io stesso pubblicai un racconto dei fatti nella " Review of Revtews, " novembre 1925, e una versione piu completa nel " Corriere degli Italiani " di Parigi, 1 r aprile r 926. 20 Sino ai primi del 1923, la massoneria italiana fu favorevole al fascismo. ~folte se– zioni dei Fasci, tra il 1919 e 1922, furono fondate su iniziativa delle logge massomche .. _Uf! gruppo di alti dignitari dell'ordine contribui alle spese della marcia su Roma con tre m1hom e mezzo di lire (E. CHIESA, La mano nel sacco, Roma, Libreria Politica Moderna, 1925, p. 6). Il gran maestro della Massoneria italiana, Domizio Torrigiani, pubblicò nei giornali 1e~ 2 no– vembre 1922 una dichiarazione di fiducia nel nuovo governo fascista. Ma Mussohm, rom– pendo tale accordo, trovò piu utile allearsi col Vaticano e coi gesuiti. Da allora i massoni fu- II2 Bibloteca Gino Bianco

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