Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

fascista. E questa si faceva ora senti.re attraverso una persona che - tutto compreso - non era il primo venuto. ,, 2 Si· trattava i·nnanzi· tutto di reagire a due dei· pùJ, diffusi e generalmente accettati luoghi· comuni· ,sul fascismo italiano: che il fascùmo avesse salvato . l'Italia dal peri·colo comunùta e dal baratro economi·co del dopoguerra (per cui Mussolini· veni·va mostrato come benemerito restauratore dell'ordine); che il popolo italiano, rz·velando la propri·a immaturità politica e una sostan– zi·ale mancanza di· carattere, avesse supi·namente e indolentemente accettata la dittatura (per cui Mussob·m· era quello che gli italiani si meritavano). E alla confutazi·one della prima di· queste tesi gi·à era dedicata la confe– renza i·nglese, su L'Italia e il regime fascista, il 19 gennaio 1926 al N ational Li.beral Club di Londra. 8 Il compito di Salvemim· era tutt'altro che facile, sia perché è sempre un compùo arduo smantellare una tesi· apparentemen– te tanto semplice, convi·ncente e alla portata di tutti·, che si accordava con alcuni pùJ, o meno sottaciuti· pregiudi.zi che gravavano già sugli italiani; sia e soprattutto perché la propaganda fascista "'era rimasta negli anni prece– denti padrona delle acque, ,, 4 ed abbastanza facilmenie era riuscita a fare accreditare .la propria versi·one anche da gi·ornali di grande diffusione, e da pubblicisti· e uomi' °nipoliti.ci di· rilievo. Salvemini doveva quindi reagire p1·en– dendo, come si· dice, di· petto le cose; e chi· scorra la bibliografia dei suoi scritti di· quegli anni 5 vedrà quanto fitti siano i suoi interventi, quanto con– tinua la sua presenza ovunque si tratti di rùtabilire la verità vi'ziata si·a dalla catti·va informazi·one sia dalla propaganda: è tutto un seguito di conferenze, articoli·, lettere ai gi·ornali, dibattiti·. Malgrado la discontinua presenza di' Salvemini z·n Inghilterra ( frequenti erano i suoi soggi·orni·in Francia, oltre ai·gù·i di conferenze negli' Stati Uniti), qui è il centro della sua azione e della sua polemi·ca, per ragioni in parte contingenti' (amz'cizi·egenerose, una reputazione già stabi'lita, buone biblio– teche, abitudine diffusa alle conferenze pagate su argomenti di "'attualità,,), ma anche direi per una certa "affinità eletti.va ,, di· Salvemini con la menta– lità anglosassone, z·l gusto dei "fatti logicamente ordinati, niente astrazioni idealiste, testi precisi, ,, che era già proprio del suo carattere ( e osservazi·oni non pri·ve di interesse potrebbero farsi sulla facile ,r traducibilità,, i'n Hngua i·nglese della prosa di· Salvemini). Era quindi· inevùabi'le che qui· in Inghil– terra Salvemi·ni· dovesse scontrarsi con 1-'l piu noto (e certo uno dei piu pro– lifici) dei propagandisti fascisti·: quel Luigi Villari·, 6 autore di molte "apo- 2 G. SALVEMINI, Memorie di un fuoruscito cit p 42 ~ lvi. ' ., . . 4 Ibidem, pp. 42-43. 6 La bibliografia salveminiana è stata pazientemente raccolta dal professor Michele Can– tarella e verrà pubblicata a conclusione di questa collana. u " 1:,uigi ':7illari era dist_acca~o in Inghilterra, come funzionario, non so se del Mini– stero degli esten o del. C?mm1s_sanato della emigrazione, a • fare propaganda": cioè teneva conferenzt: e mandava a1 g10rnalt lettere firm~te d~ lui o da altri che gli delegavano la firma, nel!~ quali r~cco'?-tava. tutte le. f~ott_ole ch_e gh venivano in testa sulle vergogne dell'Italia pre– fascista e sui miracoli mussohmam, e nelaborava quelle frottole in libri a getto continuo. " G. SALVEMINI, Dalle "memorie" di un fi,oruscito, cit., p. i8r. VIII BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=