Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il regno del manganello lonna. (...) In Via del Tritone la dimostrazione è diventata violentissima. Invano i cara– binieri, che avevano raggiunto il gruppo dei deputati e dei loro amici, tentavano di iso– larli: (...) è parso anzi per un momento che dovessero essere sopraffatti. Un energumeno brandiva una specie di grosso e lungo cartoccio (...). Un'automobile chiusa, sulla quale erano saliti gli on. Amendola, Molé ed i redattori dèl Mondo è rimasta assediata per alcuni minuti dalla folla finché i carabinieri sono riusciti a far largo intorno. La quinta lezione gli fu .somministrata il 20 luglio 1925. Egli si era recato per un periodo di cura alle terme di Montecatini. Alla notizia del suo arrivo, un migliaio di fascisti, convenuti da tutti i paesi circostanti, assedia– ron.o il suo albergo, reclamando che se ne andasse subito. Fu costretto a par– tire con una macchina. A notte alta, una banda di fascisti che si era appo– stata in attesa dell'automobile, l'aggredf a Serravalle, sulla strada da Monte– catini a Pistoia. Essi colpirono Amendola in modo selvaggio sulla testa, sulla faccia, sulle mani, sulle braccia e sul petto. Questa volta la " lezione " ebbe l'effetto desiderato. Amendola non si riprese piu. Dopo due operazioni rese necessarie dalle ferite riportate, egli morf il 6 aprile 1926. I medici dichiara– rono che la causa della sua morte si doveva al" violento traumatismo provocato dai colpi al torace subiti nella seconda aggressione fascista del luglio 1925." l 2 Alla vigilia dell'attentato di Miss Gibson contro Mussolini, un altro mem– bro del Parlamento, Modigliani, fu aggredito per la terza volta e colpito in modo grave. Dopo l'attentato (7 aprile 1926) il suo appartamento a Roma fu invaso; egli era a letto per rimettersi delle ferite, ma insieme a sua moglie (che per due volte aveva subfro violenze dai fascisti) fuggf sopra il tetto di uno stabile adiacente. Il numero di membri del Parlamento che sono stati bastonati e feriti è di circa cinquanta. La violenza di cui fu vittima, il 12 marzo 1924, Forni, candidato per l'elezione alla Camera, è descritta dal procuratore generale di Milano nella richiesta presentata al Parlamento nel dicembre 1924 di autorizzazione a pro– cedere contro il deputato Giunta, il quale, in qualità di segretario generale del partito fascista, aveva ordinato l'operazione: Nel pomeriggio del 12 marzo 1924, in periodo di preparazione elettorale per le ultime elezioni politiche, venivano improvvisamente circondati e percossi, nell'atrio di uscita della stazione centrale di Milano, da un gruppo di circa una ventina di persone · -armate di bastone, il capitano Cesare Forni (...) e il rag. Giroldi Guido (...), i quali, in compagnia dell'ex-sindaco di Alessandria, Sala Raimondo, erano in quel momento giunti 1 dalla linea di Vigevano. Il Giroldi riportava una ferita al capo e la frattura del terzo • inferiore dell'ulna sinistra, (...) e il capitano Forni lesioni fra cui una al parietale destro .ti Si veda A. DE AMBRIS, Amendola, fatti e documenti, cit., pp. 52 sgg. I giornali fascisti italiani e quelli filofascisti fuori d'Italia, pubblicando la notizia della sua morte, affermarono cbe Amendola, poco prima di morire aveva dichiarato che " egli moriva per cause affatto estranee ai noti spiacevoli incidenti. " Il fratello e i familiari che lo assistevano durante la sua malattia smentirono tale affermazione, ma tale smentita non venne pubblicata dai gior– nali filofascisti in_glesi e francesi. Un altro miracolo di propaganda! Scrive Villari: " I suoi atnici attribuirono la sua morte alle ferite ricevute durante l'aggressione subita nella prece– dente estate. " (The Fascist Experiment, nota p. 2.) La verità è che non furono i suoi amici ad ·. attribuire la sua morte a tali ferite, ma tre medici francesi: MM. Laredennois, Gandy e de Parrei. (" Corriere degli Italiani, " Paris, .8 aprile 1926.) 109 13ibloteca Gino Bianco

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