Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia rizzare la città. Nel pomeriggio del giorno seguente il delitto, una squadra di fascisti "requisf '' due operai, Povelettoni e Rattone, dalle loro case in pieno giorno e li trascinò al quartier generale fascista. Qui i due uomini furono bastonati in modo selvaggio, perché non volevano rivelare i nomi dei "comu– nisti," i quali, come veniva asserito, avevano ucciso Lubrano. Un altro ope– raio, Pasini, fu " requisito " dalla sua abitazione, picchiato a morte e il suo corpo abbandonato nella strada. Un altro, Bellandi, fu ucciso e il suo corpo gettato nel fiume. Un insegnante di scuola media, Del Santo, fu preso mentre usciva di scuola, picchiato ferocemente con pugni, bastoni e calci delle rivol– telle e abbandonato lungo la strada perché creduto morto: gli salvarono la vita per miracolo. Un contadino di 70 anni, Bacigalupi, fu aggredito in campagna in una rimessa: i fascisti prima gli uccisero il cavallo, poi dettero fuoco alla rimessa, e finalmente lo presero a revolverate. Un altro operaio, tisico, certo Zilioli, fu tirato giu dal letto, portato nella strada, messo contro un muro e sparato. Le violenze continuarono per cinque giorni senza che la polizia prendesse nessuna misura per controllarle. In tal modo furono massa– crate quattordici persone e oltre un centinaio piu o. meno gravemente ferite. Solo la sera del 26 gennaio, il console del Fascio di La Spezia emanò l'ordine di cessazione delle rappresaglie. 7 Si potrebbe pensare che q1,1antoaccadde a Torino e a Spezia, poche set– timane dopo la " marcia su Roma, " sia da considerarsi come l'ultimo moto del movimento rivoluzionario che precedette la conquista fascista del potere; dopo un tale terremoto, il terreno non poteva ritornare compatto tutto d'un tratto. Alcune frane erano inevitabili durante i primi mesi della "nuo- va era. " Tale ragionamento contiene un briciolo di verità. Rappresaglie su larga scala, come quelle di Torino e La Spezia, non si ripeterono dal gennaio 1923 sino al delitto Matteotti. Soltanto azioni contro singoli individui continua- rono a ripetersi. 2. Azz'oni contro singoli" individui. Tra le azioni che .si prefiggevano di "dare una lezione " a singoli 'individui o a gruppi particolari, un interesse tutto speciale rivestono le ·violenze commesse contro membri del Parlamento o candidati elettorali. Tali azioni non soltanto mostrano che genere di vita dovesse sopportare un deputato o un candidato dell'opposizione sotto la legge fascista, ma ci aiutano anche a mettere in luce la buona dose di umorismo contenuta nelle seguenti parole del propagandista fascista in Inghilterra: 1 " Corriere della Sera, " 27 gennaio 1923; " Giustizia, " 26 gennaio 1923. Anche questi fatti vennero resi noti in tutti i loro terribili particolari nel breve periodo di libertà relativa che fece seguito al delitto Matteotti nell'estate del 1924. Paolo Marsicano, che li rivelò nel- 1' "Avanti!," 11, 17, 19, 23, 27 luglio, e 3 agosto 1924, non fu mai querelato, e neppure contraddetto dagli assassini, di cui dava i nomi. 106 BiblotecaGino Bianco

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