Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Come nacque la -dittatura Ma i fascisti che lasciarono Roma dopo i festeggiamenti della vittoria erano molti di piu di quelli che la mattina del 28 ottobre si sarebbero potuti trovare ad affrontare le truppe regolari intorno a Roma. Dopo che il Re, rifiu– tandosi nella mattina del 28 ottobre di firmare il decreto di stato d'assedio, ebbe dato ai fascisti vittoria senza che questi avessero sparato un colpo di ·fucile, da ogni parte d'Italia, per tre giorni - 28, 29 e 30 ottobre - vi fu un continuo affiusso di camicie nere verso Roma, tanto piu che sui treni viag– giavano senza biglietto. In tal modo il numero di fascisti presenti in Roma il 30 ottobre saH a circa 50.000. Un ufficiale di stato màggiore che era allora a Roma mi disse che secondo un suo calcolo_il numero dei fascisti dislocati intorno a Roma ai diversi punti di raccolta la mattina del 28 ottobre doveva ammontare ad 8.000. Anche questa cifra, naturalmente, è soltanto approssi– mativa. Un altro punto che merita di esser chiarito è che queste "-truppe scelte," come le chiama Sir Percival Phillips, erano male armate 129 e conciate come per una carnevalata, e disperse tra Santa Marinella, Monterotondo, Tivoli, Valmontone in " località non adatte e non sufficienti per ospitarle. " 130 Le forze regolari, concentrate a Roma, avrebbero potuto facilmente re– spingere questi gruppi male organizzati. Gli uomini provenienti da piu lon– tano potevano essere facilmente fermati lungo le linee ferroviarie. Non si sa– rebbe reso necessario nessuno spargimento di sangue. Se si fossero abbandonati a se stessi i gruppi raccolti intorno a Roma, per alcuni giorni, nell'abbandono della campagna romana, affamati e assetati, sarebbe stato facile liberarsene alla svelta. Il Re; tornando a Roma la sera del 27 ottobre da San Rossore, era indi– gnato con il ministero per avère permesso che le cose arrivassero a questo punto. "Piuttosto che cedere, prendo mia moglie e mio figlio e me ne vado," disse in piemontese al presidente del Consiglio Facta, che era ad attenderlo alla stazione. 131 Nella notte del 27 ottobre, il gabinetto, sicuro del consenso del Re, decise di proclamare lo stato d'assedio. In attesa della firma del Re, vennero date istruzioni .ai prefetti delle provincie di prendere le prime misure . senza indugi~. Ma non appena, in ossequio al decreto di stato d'assedio, le autorità civili ebbero passato i loro poteri alle autorità militari delle provincie, queste permisero ovunque ai fascisti di impadronirsi degli uffici pubblici, 120 " Le piu strane foggie caratterizzano questo poderoso esercito del dopoguerra, questa volontaria forza a disposizione della Patria. (. ..) Predomina l'armamento di bastoni e rivoltelle, ma numerosissimi hanno il fucile ed un leggero armamento di cartuccie. " (" Popolo d'Italia, " I novembre 1922.) Il deputato belga M. Louis Piérard, eh.e si trovava a Roma nell'ottobre del 1922, cosi descrive l'esercito fascista: " Uomini armati nel modo piu strano, con revolvers, fucili da caccia, manganelli, mitragliatrici e zappe. " (Le Fascisme, Bruxelles, L'Eglantine, 1923, p. 7.) Lo scrittore inglese Beals, che in quello stesso tempo era a Roma, scrisse: "I fascisti, armati di fucili, gambe di tavolino prese durante le devastazioni delle camere del lavoro, pezzi di legno, sono arrivati in città a corsa pazza." (Rome or Death, cit., p. 290.) 130 " Popolo d'Italia, " 3.1 ottobre 1922. 131 Cit. trad. 99 f!ibloteca Gino Bianco

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