Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

ì La dittatura fascista in Italia rale Diaz, capo di stato maggiore, la sera del 27 ottobre, quando già era stata proclamata la ." mobilitazione " delle camicie nere per marciare su Roma, parlò da una terrazza dell'Hotel Savoia ai fascisti di Firenze, esprimendo la sua commozione per l'accoglienza che gli si era voluto tributare; e, il 28 ottobre, egli concesse una intervista alla Nazione in cui dichiarava la sua sim– patia per il movimento fascista. 122 Un inglese, che si trovava a Roma in quei giorni, e che ora per ora prese nota delle notizie che circolavano, scrive rn proposito: Non per niente il generale Diaz - e questo nome troppo ci richiama la politica messicana - nella notte del 27 era a Firenze. 123 Il terzo particolare è che il Duca d'Aosta, cugino del Re, per rimanere in contatto con il quadrumvirato che dirigeva il movimento, si recò nei din– torni di Perugia. Aggiungendo al quadro questi particolari, la sua prospettiva muta pro 4 fondamente. Ancor piu muterà quando si sia ridotto alle sue reali proporzioni il numero dei fascisti che " marciarono su Roma. '~ Secondo Sir Percival Phillips, i fascisti amn10ntavano a quasi 120.000 uomini, o piu• precisamente a II7.ooo, "di cui 70.000 erano camicie nere che costituivano truppe scelte" (p. 57). Nel suo libro, The Awakeni·ng of ltaly, p. 179, pubblicato nel 1924, Villari afferma che "la marcia su Roma fu affidata a 70.000 uomini, ai quali piu tardi se ne aggiunsero altri 20.000." Due anni piu tardi, nel Manchester Guardz·an del 27 marzo 1926, fece salire a 200.000 il numero di fascisti che marciarono su Roma. Sir Ernest Benn, non trovando tale cifra abbastanza ingente, la portò a 300.000. 124 Né Sir Per– cival, né Villari, né Sir Ernest Benn si domandano quanti treni e strade fer– rate, quanti autocarri e strade sarebbero stati necessari per convogliare a Roma in una sola notte una tale massa di persone. L'edizione straordinaria di un quotidiano fascista pubblicato a Roma, La Patria, 31 ottobre 1922, calcolava che "fossero circa settantamila i fascisti accampati la notte sul 29 alle porte di Roma. " 125 Anche questa cifra era im 4 maginaria; i fascisti vedono tutto con la lente d'ingrandimento. Secondo il Popolo d'ltalt"a del 3 novembre, i fascisti che dopo la "marcia" lasciarono Roma tra il 30 ottobre e il 1 novembre, furono circa 45.000. Secondo un cal- .colo dello stesso Mussolini, gli uomini di cui poteva disporre a Roma durante quei giorni erano circa 52.000. 126 In un discorso tenuto il 17 giugno 1924, aumentò la cifra del suo calcolo a 60.000. 127 In una lettera del 22 ottobre, tor– nò sulla cifra di 50.000. 128 . 122 " La Nazione, " 27 e 28 ottobre 1922. 123 C. BEALS, Rome or Death, cit., p. 286. 124 " Star, " 6 aprile 1926. 125 " Pòpolo d'Italia, " 1 novembre 1922. 126 Discorso del 24 marzo 1924. MussoLINI, La nuova politica dell'Italia, cit., pp. 20, 155. 121 Ibidem, p. 182. 128 C. AVARNA DI GuALTIERI, Il Fascismo, cit., p. 85. BiblotecaGino Bianco

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