Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La ditt tura fascista in Italia sire. Fra le industrie chimiche si vanno fatalmente eliminando quelle cui l'Italia non offre ambiente propizio; (...) altre ritornano alla pristina attività. Il ribasso dei prezzi del materiale per costruzioni ha agevolato la ripresa dell'industria edilizia. (...) I tra– sporti terrestri si sono andati lentamente riorganizzando: sono meno vivi i lamenti per ritardi e per irregolarità nelle consegne. Le migliorate condizioni dei porti hanno recato sollievo al traffico marittimo, che per il disordine ivi regnante aveva grandemente soffer– to. (...) Da due anni, ormai, l'economia italiana si è emancipata dal sussidio del credito estero, che era sfato ancora necessario a sostenerla nel 1919 e nel 1920. ( ... ) L'aumento della circolazione monetaria è ormai frenato ... 114 Riccardo Bachi scriveva alla fine del 1922: Il meccanismo dell'economia italiana si è in complesso rivelato assai piu solido e consistente di quanto si potesse presumere. (...) Ad un anno di distanza dal punto piu acuto della crisi, appaiono all'orizzonte dei lembi di azzurro, che possono ispirare un giudizio piu ottimista. 115 In conclusione, alla vigilia della "marcia su Roma," dietro la cortina della paralisi parlamentare e i rumorosi disordini della guerra civile, il mec• canismo della pubblica amministrazione funzionava con piena efficienza e la vita economica del paese aveva già riacquistato l'equilibrio che la guerra aveva turbato, e lentamente stava avviandosi verso una nuova fase di progresso. Spesso gli avvenimenti politici stanno alla vita economica come le onde alla superficie stanno alle profondità marine: mentre quelle sono preda dei venti, queste a malapena hanno un leggero moto. ' Ma, nella politica, le apparenze sono piu importanti della realtà, se non altro perché le apparenze sono colte subito, mentre la realtà si riesce a cono– scere soltanto diversi anni piu tardi quando sono disponibili le statistiche a renderla evidente. Nell'estate del 1922, il desiderio di pace, dopo tre anni di guerra e quattro di disordini, il sentimento di orrore per le crudeltà della guerra civile, lo stato di ansietà sollevato dall'anarchia militare, la preoccu– pazione per la situazione economica e finanziaria del paese che appariva an– cora disperata, per quanto in realtà non lo fosse piu, la stanchezza per le futili manovre dei gruppi parlamentari, il disprezzo per l'inettitudine di un presi– dente del Consiglio come Facta, tutti questi sentimenti diversi sfociarono in un diffuso stato d'animo di vergogna e di scoraggiamento. Per sfuggire ad una situazione morale divenuta intollerabile, il paese avrebbe accettato qual– siasi governo nuovo a condizione che l'ordine pubblico venisse ristabilito. La stampa conservatrice e capitalista si impadronf di questa condizione di smarrimento ed ansietà per iniziare una campagna contro l'alleanza tra socialisti riformisti, democratici e popolari, che si andava maturando alla Camera. Fu questa alleanza il "bolscevismo" contro il quale si levò il grido 114 G. MORTARA, Prospettive economiche, 1923, cit., pp. xvi sgg. Vedi anche Prospettive eco– nomiche, 1924, cit., pp. x1, xx111; L. EINAUDI, Italy, cit., p. 573: "Nei due anni successivi (1921-19122) la crisi mondiale si è fatta sentire, e gli effetti ne sono stati aumentati perché, a causa dei cattivi raccolti, il potere di acquisto delle classi piu povere era notevolmente ridotto quindi diminuita la domanda di generi manufatti. Ma nel 1922 le condizioni cominciarono a migliorare. " 115 R. BACHI, L'Italia economica nel 1921, cit., pp. vr-vu. 94 BiblotecaGino Bianco

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