Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Come nacque la dittatura fabbriche), e il periodo 1921-22 (dal massacro di Bologna alla "marcia su Roma"). Durante il primo periodo, i disordini quasi sempre furono provocati dai " bolscevichi "; a questi attentati la polizia opponeva una resistenza senza dubbio discontinua e incoerente, ma che non fu certamente debole, come afferma certa gente favorevole alle repressioni violente, e che impedf in ogni modo all'impetuoso rivo della nevrastenia postbellica di rompere gli argini; la resistenza da parte dei civili fu allora poco sentita, ed esercitata solamente da scarsi gruppi di fascisti, che di quando. in quando prendevano essi l'iniziativa di attaccare. Durante il secondo periodo, i fascisti, spalleggiati dalle autorità militari, dalla polizia e dalla magistratura, crebbero rapidamente di numero e pas– sarono ovunque all'offensiva, rispondendo agli attacchi dei "bolscevichi" con una controffensiva schiacciante. Subito i "bolscevichi" divennero un eser– cito sconfitto, che si difendeva in modo confuso, senza nessun piano organico e senza la piu piccola probabilità di successo. Se si dà al primo periodo il nome di " bolscevismo, " si deve dare al secondo un nome diverso: quello di "reazione antibolscevica." Col.oro che ricercano in Russia il parallelo degli avvenimenti italiani, devono parago– nare quanto accadde in Italia nel 1921-22, non con la rivoluzione bolscevica, ma con i tentativi antibolscevichi di Kolcak, Denikin, Wrangel, ecc., tenendo presente tuttavia la differenza (per niente insignificante) che in Russia la rivolmz.ione bolscevica riusd e fallirono i tentativi antibolscevichi, mentre in Italia fallirono i "bolscevichi" e trionfarono gli "antibolscevichi." Ma par– lando dell'Italia sarebbe meglio lasciar da parte l'uso di queste 'parole russe. I disordini che ebbero luogo in Italia nel 1919-20 non meritano ni cet excès d'honneur ni cette indignité di rimanere nella storia sotto il nome di " bol– scevismo," e la reazione italiana non dovette superare nessuna di quelle for– midabili difficoltà, che in R~ssia fecero fallire ogni tentativo di reazione. Tra la Russia e l'Italia del 1919-22 c'è la stessa differenza che corre tra un ciclone che devasta un intero paese, e una bufera che rompe alcune finestre e abbatte qualche albero e qualche camino. Sarebbe piu appropriato parlare di "ne– vrastenia del dopoguerra" per il 1919-20, e di "guerra civile" per il 1921-22. Se si vuole essere ancora piu precisi nell'analizzare questi fatti, si devono distinguere due periodi secondari nella guerra civile del 1921-22: quello che va dall'autunno 1920 all'estate 1921, durante il quale i fascisti e le autorità militari agirono d'accordo con il governo regolare; e quello che va dall'estate 1921 all'autunno 1922, durante il quale, non obbedendo piu al governo rego– lare, esse agirono per conto proprio. Il primo di questi periodi dovrebbe essere chiamato " reazione fascista "; il secondo " anarchia fascista-militare. " Il lettore inglese, che voglia rendersi conto di ciò che accadde in Italia in quegli anni, richiami alla sua memoria lo sciopero che ebbe luogo in Inghilterra nel maggio 1926. Durante quella crisi i volontari che si arruo- BiblotecaGino Bianco

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