Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo stato economico e giuridico degl'insegnanti e che, se dovessero complicarsi con le prime, non farebbero se non rendere sempre piu malagevole lo snodamento di qualunque problema. Perché - è ridicolo chiudere gli occhi per non vedere - la fine delle ingerenze politiche nell'amministrazione scolastica e il miglioramento delle condizioni economiche degl'insegnanti, se in astratto sono cose belle e buone e contro di esse nessuno potrebbe in linea di pura giustizia trovar nulla da ridire, nelle concrete condizioni politiche del nostro paese assumono di necessità il carattere di vere e proprie questioni politiche, di fronte alle quali gli uomini politici non possono lasciarsi guidare dai semplici aforismi della giustizia astratta. Quale sarebbe piu, infatti, la base elettorale di tutti quei deputati ministeriali con tutti i ministeri, che dominano nei borghi putridi del nostro paese profondendo i favori e gl'impieghi ai loro clienti, quando i ministri dell'Istruzione, sotto la pressione della organizzata classe degl'insegnanti, non potessero piu distribuir abilitazioni, nomine, promozioni, traslochi, e la vittoria nostra fosse seguita da quella dei funzionari delle poste e telegrafi, e la vittoria di costoro da quella dei funzionari di tutti gli altri ministeri? I costumi politici del nostro paese ne sarebbero senza dubbio assai bonificati - ed ecco uno dei molti punti, in cui l'interesse particolare della nostra classe coincide coll'interesse generale del paese -; ma la oligarchia parlamentare, che per mutare che facciano le correnti politiche e i ministeri rimane sempre immutata, perderebbe uno strumento potentissimo di dominio e di corruzione. Ed è sperabile che essa si lasci da noi senza lotta detronizzare? Ed è possibile che noi riesciamo ad espropriarla senza condurre la nostra campagna con tattica apertamente politica, poiché politico è il problema che noi dobbiamo superare? Né meno politico è il problema economico: perché chiedendo denaro 'per le scuole vostre, voi chiedete implicitamente denaro anche per le scuole elementari, e i pochi milioni necessari a voi si tirano dietro i dodici milioni necessari ai maestri. E dopo i milioni necessari alle persone, verrà la volta dei milioni necessari ai laboratod, alle biblioteche, ai gabinetti, all'arredamento, agli edifici scolastici. E questi milioni non si· fabbricano col fiato, e bisogna chiederli o alle tasse scolastiche o al bilancio generale dello Stato. Ed ecco un'altra questione politica, dinanzi alla quale gli uomini politici non possono non seguire crited politici, e noi non possiamo non seguire una tattica politica. 17 17 Se alcuno dubitasse ancora di questa verità evidentissima, dovrebbero esser piu che sufficienti a toglierlo di incertezza le esplicite dichiarazioni fatte in questi ultimi tempi da parecchi notevoli uomini politici di vari partiti. L'on. Morelli Gualtierotti, piu volte relatore del bilancio della P. I. ha scritto al Presidente della sezione federale di Pisa: "Non è il caso di farsi tante illusioni. Avrà inteso Jei, come ho inteso io, che dal progetto del bilancio per il 1903-904 il Tesoro ha inesorabilmente falciato tutti gli aumenti che il ministro della P. I. vi aveva recato. Quando in nome delle esigenze supreme delle finanze, chi ha di queste la custodia e la responsabilità crede di dovere assumere un atteggiamento simile, creda pure, egregio professore, che una causa può essere simpatica e i suoi sostenitori possono essere quanto vuole 58 BibliotecaGino Bianco

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