Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Come iniziare la riforma scolastica I progetto Coppino, però, riuniva alla riforma della carriera degl'insegnanti non solo una riforma amministrativa per perequare i carichi dei Comuni e delle Provincie nei contributi per l'istruzione secondaria, ma anche un primo modesto tentativo di riforma scolastica, consistente nel riunire in unica scuola il ginnasio inferiore e la scuola tecnica di alcune città, in via di esperimento. L'Ufficio centrale del Senato, composto dei senatori Brioschi, Cannizzaro, Secondi, Messedaglia e Tabarrini, comprese che questo era grave difetto, e deliberò di scindere le questioni finanziarie e amministrative da quella dell'assetto della scuola per risolvere piu agevolmente le prime; e giustificò la sua opera con le seguenti considerazioni, di cui oggi non è davvero svanita la opportunità: In tutto il pubblico insegnamento forse non vi ha ai giorni nostri parte piu disputata dell'insegnamento che chiamasi secondario e dal quale dipende la cultura generale della nazione. E non solo manca ogni accordo sull'ordinamento delle scuole e sui metodi, ma è ancora posta in questione la materia stessa dell'insegnamento; giacché da una parte si vorrebbe conservare il fondamento classico agli studi secondari, e dall'altra parte si bandisce una guerra feroce al greco ed al latino, invocando un Ministero che liberi la gioventu da questo flagello, avviandola per via facile e piana alla cultura sufficiente per i commessi di banca e per i viaggiatori di commercio. Questa condizione degli spiriti, questa incertezza di criteri sulla natura stessa dell'insegnamento secondario, e sui fini che è chiamato a raggiungere nella vita moderna, non sembrano veramente disposizioni opportune per proporre e discutere leggi sopra una materia tanto controversa, con fiducia di farle arrivare a buon porto. L'Ufficio centrale, in presenza di legge cosiffatta, si è posta la questione se dovesse allargarla comprendendovi tutta la ·materia dell'insegnamento secondario, o dovesse piuttosto restringerla, limitandola a quei soli provvedimenti che si riconobbero indispensabili per il migliore andamento delle scuole secondarie quali sono oggi costituite. L'Ufficio centrale, dopo molto discutere, si tenne a questo secondo partito. Non che egli dubiti che la competenza parlamentare non possa estendersi a risolvere tutte le questioni del pubblico insegnamento, siano pure attinenti all'organismo delle scuole come all'ordine degli studi ed alla disciplina scolastica; ma non gli parve ora il tempo di mettere a sovvallo tutto l'edificio del nostro insegnamento secondario, col timot·e di non riuscire a ricostituirlo sopra solide basi, ma di lasciarlo piu scassinato che mai. Con questo concetto l'Ufficio centrale si è fatto ad esaminare quali sono oggi le necessità dell'insegnamento secondario tra noi, limitando la legge a provvedere a queste senza pretendere di passar oltre. Or queste necessità, alle quali anche il Ministro crede che sia urgente di provvedere con una legge, parvero le seguenti: 1. perequare i carichi dei Comuni e delle Provincie del Regno nei contributi per l'istruzione secondaria; 2. unificare l'organismo delle scuole secondari~ in tutto il Regno, togliendo di mezzo tutte le leggi locali; 3. migliorare le condizioni degl'insegnanti nelle scuole secondarie cosf rispetto alle promozioni come agli stipendi. A proposito del quale ultimo oggetto, l'Ufficio centrale, non soddisfatto dei miglioramenti escogitati dal Ministro, ne modificava le proposte elevando il massimo degli stipendi dei presidi da L. 4.200 a L. 5.000, e lo stipendio dei titolari di 1 a classe da L. 3.400 a L. 4.000, modificando in proporzione gli stipendi delle classi inferiori; aggiungeva un articolo mirante "ad assicurare ai professori gli aumenti sessennali in caso di mancati avanzamenti," essendo "parsa conveniente una esplicita disposizione di legge ad evitare ogni dubbio"; e terminava augurandosi che il Ministro 55 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==