Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'orgnniz::::nzione degli insegnanti e la scuola itnlinnn n/L'ini::::iod<:f secolo di progetti di riforma scolastica presentati al Parlamento dal 1859 ad oggi è arrivato a buon porto. Uno solo fu sul punto di toccar la riva, quello presentato dall'on. Coppino al Senato nella seduta del 19 novembre 1887 e approvato dalla Camera alta nel gennaio successivo - e fu uno dei piu sinceri e lodevoli tentativi che sieno stati fatti per migliorare efficacemente le condizioni economiche degl'insegnanti; ma nella Camera dei deputati arenò; e nulla meglio che la storia della prima fortuna e del finale naufragio di questo progetto potrebbe metterci al sicuro dalle antiche e - si vede - non ancora abbastanza sfatate illusioni. La parte principale del progetto era dedicata appunto a migliorar lo stato economico degl'insegnanti delle scuole classiche; al qual proposito la relazione ministeriale conteneva 1e seguenti assennate e - diciamo cos1 commoventi considerazioni: Se di molte istituzioni si può dire che la loro bontà teorica è insufficiente ad assicurare la bontà dei frutti che se ne hanno a sperare, dipendendo ciò grandemente dalla qualità degli uomini chiamati a porle in atto, questo principalmente giova ricordare nelle cose dell'istruzione. Non vi ha regolamento e non legge cosi difettosa né programma cosf errato che non possano essere corretti dall'abilità dei docenti e dei capi d'istituto; ma niuna virtu che sia nelle tre cose suddette vale a correggere la inabilità del maestro. La quale abilità o inabilità non solo va considerata rispetto alle cognizioni e alla dottrina, ma pet· conto anche della volontà efficacemente desiderosa del bene e sapientemente affezionata ai propri alunni. Perciò l'azione del Governo dovrebb'essere intesa a due cose: ad aver maestri addottrinati, ed a mantenerli volenterosi. Non ripeterò quello che ognuno sa intorno alle poco liete condizioni economiche di questa professione, e come essa non offra, in generale, quei compensi onde l'uomo che vi si è consacrato abbia sicurtà di vita discretamente comoda per ~é e per i suoi. Quest'ultimo punto è di grossa importanza; imperocché nel seno della famiglia, tra le gioie sue, ed anche tra' suoi dolori, si impara a conoscere i teneri animi degli educandi, a distinguere per quali vie si penetri nelle diverse intelligenze: per dir tutto in una parola, si ama negli alunni la memoria dei cari che ci aspettano a casa. Le necessità della vita vincono spesso quell'ideale che uno si fa dell'ufficio di educatore e della carriera, la quale a lungo andare prostra gli animi piu forti, chi la debba percorrere in mezzo a continui stenti e privazioni. Chi poi si rappresenta il lavoro che si domanda giustamente all'insegnante, pel quale egli una lunga parte del giorno deve occupare nella scuola, una parte abbastanza notevole nello studio e nella revisione degli scritti degli alunni in casa, non giudicherà indiscrete le proposte nelle quali si procura di conciliare le ragioni della fortuna pubblica con le condizioni economiche dei professori. Noi domandiamo agl'insegnanti un determinato numero di ore, tal numero che non istanchi la loro operosità scolastica, ma impedisca di sprecare in altre occupazioni le forze della mente e del corpo. E proponiamo, per corrispettivo, che lo stipendio loro sia anche nei primi gradi sufficiente ai modesti desideri di una famiglia, e venga poi per la possibilità di promozioni e di avanzamenti ragionevolmente aumentando si da corrispondere ad una carriera, il cui splendore per la onestà e pel valore dell'uomo che la percorre dev'esser(.. tenuto in pregio dal Governo e dal paese. 15 15 E nella relazione alla Camera: "Gli stipendi dei professori, dopo un quarto di secolo e piu che furono stabiliti, riescono insufficienti non solo al decoro di questi benemeriti propagatori della cultura nazionale, ma anche ai loro bisogni materiali; perché ad ogni insegnante è congiunta d'ordinario una famiglia, al cui mantenimento deve provvedere. Coi due decimi di aumento conceduti ai professori successivamente dalle due leggi 30 giugno 1872 e 23 giugno 1877 le loro condizioni economiche ebbero qualche miglioramento; ma bisognerà fare di piu." 54 BibliotecaGino Bianco

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