Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo il Coppino5 nel 1877 a Terenzio Mamiani, 6 "la stessa scuola per spremerne due sostanze troppo differenti, in luogo di risolverci, se due sono gli intendimenti, a conseguirli con due scuole." La necessità di risolvere questo problema dell'insegnamento complementare e professionale per diminuire il numero degli spostati e per impedire che le scuole medie siano invase e turbate da una moltitudine svogliata e refrattaria non per difetto proprio ma a causa di un insufficiente e assurdo sistema scolastico, che la costringe a camminare per una via non fatta per lei, non isfugg1 alla Commissione parlamentare, che nel dicembre del 1888 riferf sul riordinamento nelle scuole secondarie, proponendo anch'essa, come oggi da molti si propone, la scuola media unica di primo grado. Se nella scuola unica - scriveva il relatore, Ferdinando Martini 7 - dovessero per forza entrare tutti qua11ti gli alunni del ginnasio e della tecnica, folla ce ne sarebbe, come tutte le folle, diversa, confusa, difficile a governare. Ma ciò non avverrà di sicuro, e per molte ragioni a senso nostro l'una piu chiara dell'altra. In primo luogo quattro anni di corso per molti son lunghi; e una volta che vi s'insegni il latino nessuno sarà piu indotto in inganno circa l'indole e il fine della scuola; quel titolo, sebbene vano, di tecnica attraeva parecchi, che il nome di ginnasio sgomentava e sgomenterà ( !). Inoltre, lo abbiamo già detto e conviene a questo punto ripeterlo, una scuola non basta; bisogna istituirne un'altra nella quale si ammaestri quella specie di alunni, che frequentò sin qui la tecnica senza intenzione di accedere all'Istituto. Aggiungiamo anzi clze ove questa non si potesse o non si volesse istituire, meglio varrebbe lasciat·e stare le cose come stanno; ma istituire si deve, si può, ed è a sperare clze si voglia. Quando in essa si radunino coloro che ora sono d'impaccio alla tecnica stessa e coloro che la frequentano perché non sanno dove battere il capo; quando, finalmente, gli esami di passaggio nelle scuole secondarie italiane saranno regolati con minore ferocia in astratto e con minore indulgenza in realtà, la scolaresca del nuovo ginnasio [la scuola unica proposta] si comporrà per la piu gran parte di alunni, i quali si prepareranno adeguatamente ai corsi superiori dell'istil'1to e del liceo; la temuta confusione non ci sarà. E parlando dell'indirizzo, che avrebbero dovuto avere le scuole professionali, esprimeva il desiderio "che per troppo amore di euritmfa non s1 s Coppino Michele, deputato di Alba e Cuneo dalla VII al XXI legislatura. Fu ministro della P. I. nel 1867, nel 1876-78, nel 1879, nel 1884-1888. Introdusse nel 1867 i primi programmi ufficiali nell'ordinamento scolastico italiano e ·nel 1887 l'obbligo dell'Istruzione elementare inferiore (legge 15 luglio 1877 n. 3968). Inoltre, progetti di riforma, mai discussi, furono approntati dal Coppino nel 1877, nel 1879, nel 1885, nel 1886, nel 1887, nel 1888. [N.d.C.] 6 Mamiani Della Rovere Terenzio. Scoppiata la rivoluzione del 1831 fu deputato all'assemblea di Bologna e ministro dell'Interno. Dopo la capitolazione di Ancona fu dagli Austriaci catturato e mandato in esilio perpetuo a Marsiglia. Tornato in Italia (1847), divenne ministro dell'Interno del Ministero costituzionale del 1848. Mancatagli la fiducia del Papa, passò a Torino, dove col Gioberti fondò la Società della Confederazione italiana. Dopo l'assassinio del ministro Rossi ritornò a Roma quale ministro degli Esteri, ma per breve tempo. Avversò la Repubblica Romana, si dimise da deputato e, caduta Roma, esulò a Genova. Fu fatto cittadino sardo e deputato (1856). Fu ministro dell'Istruzione (1861) e ambasciatore ad Atene. [N.d.C.) 7 Ferdinando Martini. Deputato dal 1875 al 1919 per il collegio di Pescia e ministro della P. I. nel 1892-93. Nel 1899 fu nominato governatore dell'Eritrea e vi rimase a tutto il 1900. Fu ministro delle Colonie dal 1914 al 1916. Nel 1923 senatore e nel 1927 ministro di Stato. Il Mattini fu relatore anche del progetto Boselli sulla fine del 1888. Il progetto stabiliva, fra l'altro, la soppressione dei licei e dei ginnasi, nei quali non si fosse raggiunta una data media di alunni iscritti, a meno che gli Enti locali non li mantenessero a loro spese (cfr. nota a p. 53. [N.d.C.] 44 BibliotecaGino Bianco

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