Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la 'scuola z"taliana all'inizio del secolo trt Mentre gli altri Ministeri, per esempio quelli della Guerra, dei Lavori pubblici, di Grazia e Giustizia, pubblicano nei Bollettini ufficiali i loro atti senza ritardo alcuno, nel Bollettino del ministero dell'Istruzione, invece, le notizie si dànno con ritardo di mesi e mesi, e talvolta - colpa forse degli stampatori che si rifiutano di calunniare il Ministero con notizie deplorevoli - non si pubblicano affatto. E per spiegare questa fuga sistematica della luce, ora se ne rigetta la colpa sulla lentezza burocratica della Minerva, come se tutti non sapessero che la lentezza si verifica solo nella pubblicazione degli atti e non negli atti stessi, che sono invece compiuti con una rapidità fulminea, stupefacente, incredibile, per aver modo di dichiarare agl'ingenui che si è già provveduto; ora si afferma che tutto dipende dalla Corte dei Conti che non registra subito i decreti, come se la Corte dei Conti avesse l'abitudine di addormentarsi solo sui decreti del ministero dell'Istruzione, destandosi invece quando si tratta dei decreti degli altri ministeri. La verità è che si vuole sfuggire la luce per assicurarsi la facoltà di fare e disfare liberamente nelle tenebre; e poiché le tenebre complete non si possono ottenere, perché la pubblicità è un obbligo negli Stati moderni, che a quel che si dice non sono Stati dispotici, si cerca di produrre la penombra: la pubblicità è resa tarda, incompleta, irrisoria, e le notizie si dànno a spizzico, dopo mesi e mesi di silenzio, quando si spera che molte cose sfuggano all'attenzione degl'interessati o quando, per la lunghezza del tempo trascorso, le proteste perderebbero ogni serietà ed efficacia. Insistere, dunque, in tutte le occasioni e con tutta l'energia sulla pubblicità immediata degli atti del Ministero, ecco il dovere della 'Federazione. E finché il Ministero non senta il dovere di uscire dalla penombra, la Federazione dovrebbe organizzare essa un sollecito servizio d'informazioni, secondo il voto della sezione di Cagliari. Dovrebbe, cioè, dal Congresso esser fatto obbligo alle sezioni confederate e ai singoli soci di comunicare c,on le loro osservazioni senza ritardo al Consiglio federale tutti i cambiamenti di personale e tutte le notizie che interessino il buon andamento della scuola, non solo per le città dove le sezioni e i soci risiedono, ma anche pei paesi vicini. Chi sa che, divenuta in questo modo impossibile l'oscurità, il nostro Ministero non s'accorga alla fine della necessità della luce.16 16 La relazione fu letta nella seduta pomeridiana del 24 settembre 1902 (VI del 1° Congresso della F.N.S.M.). È riprodotta in questo volume nel suo testo integrale. Solo gli o.d.g. conclusivi sono riportati non nel testo proposto dal relatore ma con gli emendamenti accettati a conclusione del dibattito che su di essi fu tenuto. Il Congresso, infatti, non discusse le relazioni ma i singoli paragrafi degli ordini del giorno conclusivi di ciascuna relazione. Nel dibattito sugli ordini del giorno Salvemini intervennero Guido Mondolfo, Giuseppe Kirner, Dino Provenza!, Mario Longhera, Michele Arnaldi ed altri. La relazione fu diffusa in 5.000 esemplari a cura della Federazione. È ospitata negli "Atti del 1° Congresso nazionale degli Insegnanti delle Scuole Medie," Firenze 22-25 settembre 1902 (Prato, Tipografia successori Vestri 1902 pp. 241 sgg.) [N.d.C.] 32 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==