Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Lo stato git,ridico degl'insegnanti vera giustizia, che fra le altre disgrazie ha avuto anche quella di incontrare dei difensori sospetti. Questo pericolo non verrà mai evitato, fino a quando gl'insegnanti lasceranno la cura dei loro diritti a persone estranee alla vita e agli interessi della scuola, per le quali la discussione dei problemi scolastici sarà sempre un espediente per deprimere questo ministro, magnificare quell'altro e mettere in vista se stessi. In questo come in tutti gli altri casi simili "chi fa da sé fa per tre." Senza dubbio gl'insegnanti "facendo da sé" non avranno quella piena libertà d'azione e di parola, che ha un cittadino non soggetto all'amministrazione dello Stato e libero da ogni pericolo di rappresaglia: certe critiche vivaci e spregiudicate, che un cittadino indipendente può muovere con tutto comodo a una pubblica amministrazione e che possono anche essere sacrosante dalla prima all'ultima parola, non sono lecite agli impiegati dipendenti dall'amministrazione stessa; perché, a parte le misure di rigore, a cui potrebbe dar luogo un atteggiamento di aperta resistenza, ·misure di rigore che bisognerebbe anche saper sfidare quando si trattasse di difendere la propria dignità e la giustizia, vi sono dei riguardi, che gl'insegnanti, come tutti gl'impiegati, devono all'amministrazione da cui dipendono e che sarebbe poco prudente infrangere. Ma questi riguardi sono in fondo piu di forma che di sostanza, e le proprie ragioni si possono sempre dire senza escandescenze: una dignitosa fierezza vale piu di tutte le violenze verbali di questo mondo, e dieci articoli di giornale violenti ed astiosi, sottoscritti da uno pseudonimo, valgono molto ma molto meno di un solo articolo temperato ed obbiettivo, di cui lo scrittore assuma, firmandolo, la personale responsabilità. Del resto la denuncia delle irregolarità amministrative non dovrebb'essere opera degl'individui isolati, ma di tutta inte~a la Federazione, ogni atto della quale in grazia del larghissimo decentramento delle funzioni e della continua pratica del referendum emana non dalla volontà individuale dei componenti il Consiglio, ma dalle volontà associate di tutti i confederati. Quando si dia un caso di arbitrio, di illecito favore, di denegata giustizia, il Consiglio federale non deve far altro che sottoporlo all'esame della Commissione legale: i casi che anche alla Commissione sembrino non conformi all'equità e alla correttezza amministrativa, sono denunciati senza commenti nel Bollettino federale in base al rapporto della Commissione stessa. Tocca allora alle Sezioni confederate e ai singoli soct procurare che si occupino del caso i giornali e i deputati amici. Il Ministero delle tenebre Ma anche quest'opera di sorveglianza sarà o incompleta o impossibile fino a quando durerà nel nostro Ministero l'abitudine di sfuggire la luce con una cura, che sarebbe molto meglio impiegata nello sfuggire gli arbiBibliotecaGino Bianco

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