Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Lo stato giuridico degl'insegnanti se intera; e questo è meno che mai lecito, quando l'abitudine è di lasciare indisturbati e magari favorire i funzionari peggiori, purché abbiano un santo tutelare, e di intralciare in tutti i modi il progresso intellettuale e morale della maggioranza, concedendo con troppa facilità le abilitazioni ministeriali, attribuendo arbitrariamente le cattedre a chi meno se le merita, considerando il dicastero dell'Istruzione come un ufficio di collocamento per i propri amici e per quelli degli amici degli elettori. Del resto gl'insegnanti avrebbero un gran torto se attribuissero ad altri piuttosto che a se stessi la responsabilità della loro triste condizione. In tanti anni di vita nazionale, quando mai hanno pensato al dovere di associarsi e di esser solidali per ottenere il riconoscimento dei loro diritti e il rispetto della loro dignità? E anche oggi (sett. 1902), nonostante la mirabile fioritura di solidarietà di questi ultimi due anni, quanti colleghi non riluttano ai doveri dell'organizzazione e non restano tuttora chiusi nel guscio del loro ignobile egoismo, pronti a lanciare contro le autorità (a bassa voce) furiose invettive, se un danno dovesse colpirli, ma indifferenti ai dolori degli altri e incapaci a dire una parola sola in difesa di tutti? Certo di questi sciagurati non è il caso di rimpiangere troppo la compagnia, perché non essi formano la parte intellettualmente e moralmente migliore della intera classe; ma ciò non toglie che sia deplorevole il vedere, dopo due anni di lavoro, ancora un buon terzo dei colleghi rifiutare ogni aiuto al comune elevamento materiale e morale. 15 Tocca dunque ai buoni moltiplicarsi, e compiere anche il lavoro che spetterebbe ai cattivi, conquistando a tutti, anche agl'indifferenti e agli egoisti, migliori e piu decorose condizioni di vita, associando sempre all'azione pel miglioramento economico l'azione per la tutela morale, opponendo sempre energiche proteste e dimostrazioni collettive alle insinuazioni private e alle pubbliche accuse, che con troppa leggerezza vengono spesso lanciate contro la dignità della classe. Denunciate gli arbitrzf Al discredito collettivo si accompagnano nella carnera degl'insegnanti gli arbitr1 e le ingiustizie individuali, di cui la prima parte di questo rapporto non è che una purtroppo scolorita enumerazione. È evidente che, quando un collega sia ingiustamente leso da una misura dell'autorità, la Federazione deve intentare lite innanzi alle giurisdizioni competenti. E appunto a questo scopo sarebbe diretta l'opera della Commissione legale che fu istituita dalla Federazione col referendum del maggio 1902 e le cui funzioni sono determinate dagli articoli 1 e 6 del regolamento relativo: 15 A un anno di distanza dal Congresso di Firenze questi lamenti hanno perduta molta ragion d'esistere, perché i 4/5 degl'insegnanti sono oramai organizzati. 29 BibliotecaGino Bianco

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