Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo bligo alla Commissione di attenersi alla procedura normale, quella che è osservata nei tribunali." Domande piu moderate di queste sarebbe impossibile formulare: gl'insegnanti, in fondo, non chiedono altro se non di essere giudicati con le stesse guarentigie, che non si negano ai delinquenti comuni. Di nuovo : concorsi Nel corso della presente relazione abbiamo avuto occasione di affermare la necessità di regolari concorsi per le ammissioni in ufficio e per 1 traslochi alle cattedre di città considerate come grandi centri scien~ tifici. Ma quali norme dovrebbero rendere regolari i concorsi? Perché i concorsi, se non sempre, molte volte si fanno; il male è che non di rado si fanno male, e perché il favoritismo trova modo di insinuarsi anche nell'opera delle commissioni esaminatrici e perché spesso le commissioni giudicano con criteri non rispondenti all'indirizzo della scuola media. Contro i pericoli del favoritismo uno solo è il rimedio: la pubblicità. Alle Commissioni esaminatrici dev'esser fatto obbligo di pubblicare una breve relazione sui criteri seguiti nel lavoro di classificazione e la graduatoria degli eleggibili: toccherà al vigile sindacato delle nostre organizzazioni professionali funzionare come freno preventivo contro alla distribuzione di ingiusti favori. Ma è possibile formulare in voti concreti le norme costanti, che dovrebbero seguire le Commissioni nel giudicare? È innegabile che troppo spesso nei concorsi si dà eccessiva importanza ai titoli scientifici, e poca ai didattici, e pochissima all'anzianità; nasce cosi la spaventosa letteratura titolografica, che affligge il nostro paese, e che ingiustamente crea nei concorsi titoli superiori a quelli dell'insegnamento con coscienza ed abilità per lungo tempo impartito. Perciò la sezione di Mantova ha fatto voto "che per i concorsi alle cattedre di scuole secondarie siano fissati dei criteri fondamentali, primi fra essi i meriti didattici e l'anzianità dei concorrenti." Ma, quando si tratta di concorsi per nuove ammissioni in ufficio, l'anzianità e i meriti didattici sono elementi non calcolabili: i soli titoli accademici e scientifici possono essere portati in campo, e tutt'al piu si può desiderare che dopo l'esame dei titoli si proceda ad una prova orale dei concorrenti primi classificati, per coordinare e completare e magari correggere il giudizio scientifico col giudizio sulle attitudini didattiche personali. Quando poi l'insegnante in grazia del concorso è stato ammesso in ufficio ed ha attraversato il periodo di prova della reggenza, si suppone 26 BibliotecaGino Bianco

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