Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Lo stato giuridico degl'insegnanti Il trasloco per non specificate ragioni di servizio: ecco il nemico, che gl'insegnanti dovranno soprattutto combattere; e finché non l'avranno vinto, sarà vana ogni speranza di assicurar vita tranquilla e dignitosa a se stessi, lavoro lieto e sereno alla scuola. Non che gl'insegnanti pretendano la inamovibilità assoluta. "Bisogna pure," dice il professor Belletti nella bella conferenza di Cremona del 1° giugno 1902, "che il Ministero provveda alle vacanze dei posti. E poi sappiamo anche noi che ci sono casi, in cui un professore diventa incompatibile in una residenza; e allora bisogna necessariamente trasferirlo. Ma non dovrebbe esser difficile conciliare l'interesse del servizio con quello dei professori. Basterebbe introdurre nella istruzione il metodo vigente nella magistratura; e prima di tutto non concedere trasferimenti, che per i p'Osti effettivamente vacanti. Poi a questi posti si dovrebbe provvedere soltanto: a) con trasferimenti domandati; b) con trasferimenti per rag1om disciplinari apertamente contestate e debitamente accertate; c) con nuove nomine." Queste proposte del prof. Belletti hanno bisogno di qualche aggiunta. Che si rendano spesso vacanti posti, ai quali nessuno si senta il coraggio di aspirare, è naturale; come pure è naturale che a questi posti sieno destinati gl'insegnanti di prima nomina, evitandosi cos1 lo scandalo di principianti, che si godono la vita in residenze desideratissime, laddove molti un nuovo insegnante che affidasse pienamente il Ministero per energia e valore didattico.'" (Se questo fosse vero, ne seguirebbe che l'insegnante, il quale si trovava prima a Y non 'affidava pienamente il Ministero per energia e valore didattico'; e allora, perché costui fu premiato con un ottimo trasferimento da una sede inferiore a una sede molto superiore, e l'altro che 'affidava pienamente' fu trasferito senza alcun riguardo ad una sede peggiore per telegramma e contro la propria volontà?), "e che quindi 'l'egregio professore, in luogo di oolersene, si rallegrerà seco medesimo della prova di fiducia datagli dal Ministero.' "Comprenderai facilmente l'indignazione e la rabbia da me provate dopo una tal lettera. Devo dunque rallegrarmi meco medesimo di un simile mandato di fiducia impostomi telegraficamente, contro ogni mio desiderio e interesse, del quale, per giunta, si fa parola solo in seguito alle mie lagnanze o proteste! "Al solito, hanno unito al danno la beffa! "Ho preparato un ricorso alla Commissione consultiva. Ma quando lo leggerà? e anche ammesso, nella migliore ipotesi, che di qui ad un anno la sullodata Commissione proponga una soddisfazione in mio favore, non avrò io intanto subito tutti i danni materiali e morali provenienti da un sopruso manifesto? "Immaginati che l'altro giorno, un professore universitario, incontratomi, mi disse che dovevo averne fatta una grossa per essere sbalzato ad Y, come egli aveva letto pei giornali. E quando senti come stavano le cose, esclamò: Il professore che mandano a X è una bestia e una canaglia che io conosco troppo bene. "Sono deciso di protestare quanto è possibile, anche perché questo non è il primo tiro che mi giocano. Un decreto firmato dal ministro Gallo nella prima metà del settembre 1900 mi trasferiva da S a X, in seguito a mia domanda di andare in Alta Italia. Ma ecco che, pochi giorni appresso, mentre il ministro si trovava a Napoli, mi giungono da Roma due telegrammi firmati da impiegati ministeriali da me non conosciuti nemmeno di nome, col primo dei quali mi s'invitava a tornare a S nel nuovo anno scolastico, col secondo ad andare a T. Invano io telegrafai ripetutamente di preferire la sede assegnatami pel decreto ministeriale: dovetti, mio malgrado, aspettare che il posto di X, occupato intanto da un insegnante meno anziano di me (e amico di famiglia del Comm ... , il quale, come ebbe a dire egli stesso a me alcun tempo dopo, dovè cedere alle premure di quella famiglia), rimanesse, per le dimissioni di questo, vacante, perché io potessi occuparlo . ."Ecco come mi hanno finora trattato, perché sono un insegnante che affida pienamente il Ministero ecc. ecc." I commenti sono inutili. Di questi fatti ne avveniono senza fine nel Ministero della P. I. 23 ·BibliotecaGino Bianco

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