Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organi:::::::a::::iodneegli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo non si proceda a nuovo concorso senz'aver prima collocati gli eleggibili del concorso precedente: dev'esser cura del Ministero fissare volta per volta il numero dei posti messi a concorso e dei concorrenti che le comm1ss10ni esaminatrici devono dichiarare vincitori. Né in una amministrazione bene ordinata ci dovrebb'essere bisogno di chiedere, come fanno parecchie sezioni, che "vengano scrupolosamente rispettate le graduatorie pei concorsi 11 ; ma pur troppo il beneplacito amministrativo è nel nostro Ministero cos1 sconfinato, che il Congresso non può non dare il proprio appoggio a un voto, che non fa davvero onore a nessuno. Un'attenzione speciale meriterebbero i concorsi banditi dai Comuni per le scuole pareggiate, giudicati spesso da commissioni esaminatrici addomesticate, in cui la presidenza è tenuta dal droghiere assessore dello spazzamento e le cose sono manipolate in modo che la vittoria arrida sempre ai clienti dell'amministrazione; e i consigli provinciali scolastici, presieduti dal prefetto, si avvedono di questi mirabili capitomboli della moralità e del senso comune, solo quando possono servire di argomento per dar noia a qualche detestata amministrazione comunale. 7 Per questi concorsi sarebbe forse giusto che lo Stato facesse intervenire nelle commissioni esaminatrici un proprio commissario, come fa per gli esami di licenza: anzi dopo essersi cosf accertato del valore degl'insegnanti pareggiati prima di lasciarli entrare nella scuola,8 e sorvegliandoli poi con opportune ispezioni du7 La Commissione ministeriale per le Scuole pareggiate, nella Relazione innanzi citata (p. 18), riportando queste nostre affermazioni, dichiara che "sono senza dubbio assai esagerate"; "ma se si può risolutamente affermare che l'abuso non sia cosi frequente come si vorrebbe far credere, non si deve negare che esso possa verificarsi, e che le amministrazioni bandiscano talvolta i concorsi solamente per forma, e fatta, se la fanno, la graduatoria dei concorrenti, scelgano non il primo per valore scientifico e didattico, ma quello che ha saputo meglio raccomandarsi per identità o per affinità d'opinioni politiche o per aderenze personali, che nei corpi elettivi hanno sempre un grandissimo peso. È questo senza dubbio un male che bisogna impedire; come bisogna impedire l'altro male, anche piu grave, che l'elezione si faccia alle volte senza la prova del concorso, il che avviene non perché manchino norme legislative, ma perché da un pezzo non se ne esige l'osservanza." Non discuteremo con la benemerita Commissione sul piu e sul meno: potremmo con piena coscienza affermare che in quasi tutte le nomine - altro che il semplice spesso da noi dapprima adoperato! - che avvengono per le scuole pareggiate dell'Italia meridionale si commettono cose de populo barbaro; ci contenteremo solo di ammettere con la Commissione che gl'inconvenienti "possano" avvenire e "debbano" essere evitati. 8 La Commissione ministeriale (p. 20), affermando che "l'esame dei titoli e le ·graduatorie dei concorrenti non è bene che sieno affidati esclusivamente alle amministrazioni locali, che se talvolta giudicano il concorso con vera imparzialità e con pienezza di competenza, talora possono aver già fatto la scelta prima ancora del concorso o non possedere la competenza necessaria," giudica che il metodo da noi proposto non sia pratico, perché "costringerebbe a nuove spese le amministrazioni, i cui bilanci meritano senza dubbio i maggiori riguardi; e anche prescindendo da questo, sarebbe causa di tutti quegli altri inconvenienti di cui il commissario è causa negli esami di licenza. Né la presenza di un commissario sarebbe sufficiente a dissipare qualsiasi sospetto sulla regolarità del concorso." E propone, invece, che la Commissione esaminatrice sia formata del Provveditore della provincia, di un professore governativo designato dall'Amministrazione locale, e del preside o direttore della scuola per cui è bandito il concorso. Cosi invece di un solo elemento governativo, ce ne sono due; e invece di un solo commissario pagato dall'ente locale - e che potrebbe non esser mandato da centinaia di chilometri di distanza, ma potrebb'essere anche un professore governativo della provincia - ce ne sono due; il prefetto pel tramite del provveditore, suo subordinato, avrebbe ingerenza nel concorso; e i sospetti non svanirebbero certo per questo. Naturalmente il commissario, che noi vorremmo partecipasse in rappresentanza del governo alle Commissioni giudicatrici, dovrebb'essere persona competente, onesta, energica: di siffatti uomini non vi è mancanza; ma i· ministri - o meglio i contubernales che non di rado li accompagnano al governo, 20 BibliotecaGino Bianco

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