Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Lo stato giuridz"co degl'insegnanti non di rado delittuoso delle amministrazioni locali2; sbalzati i secondi di qua e di là per ignote e talvolta a buon diritto ignote ragioni di servizio; ammessi tutti in ufficio c~n criteri variabili e spesso senz'altro criterio che le influenze malsane della partigianeria e del favoritismo; privi di qualsiasi garanzia contro il beneplacito delle superiori autorità; condan-. nati alla ignoranza perpetua intorno a quanto abbiamo il diritto di desiderare, il dovere di temere. Attribuire agl'individui la responsabilità di siffatto disagio morale, piu grave forse dello stesso malcontento che deriva dalle deplorevoli condizioni economiche, sarebbe semplicismo ingiusto e puerile: le amministrazioni comunali si rinnovano, i ministri si succedono ai ministri, e le condizioni degl'insegnanti di scuole medie peggiorano col passar del tempo. Il rimedio non consiste nel cambiamento degli uomini ma nel cambiamento del sistema; consiste nel porre in luogo della variabile volontà individuale l'impero rigido e inflessibile della legge. Perché, dove manca una norma costante di condotta e tutto è confidato alla ispirazione mutevole degl'in- • dividui, le migliori intenzioni e la piu incorruttibile rigidità di questo mondo non potranno mai impedire il variare dei criteri col variar degli uomini e dei tempi: e in questo fluttuar di consigli andrà necessariamente smarrita la giustizia, che è sopra tutto eguaglianza: si avrà l'anarchia nel dispotismo; e saranno fonte di irritazione e di protesta non solo le cattive deliberazioni dell'autorità, ma anche le buone, perché chiunque da queste sia danneggiato avrà sempre buon gioco a ribellarsi contro la forma arbitraria di esse. · Prima e fondamentale riforma, dunque, che gl'insegnanti di scuole medie devono chiedere all'opinione pubblica, al parlamento, al governo, è la sostituzione della legge al beneplacito degl'individui, sieno essi consiglieri comunali o ministri. Fu questo il voto unanime del Congresso parziale tenuto a Palermo il 30 e 31 maggio passato, è il voto di moltissime sezioni federate, e dev'essere questo, a nostro parere, il primo voto del Congresso federale di Firenze in siffatta delicatissima e importantissima que- · stione.3 Non basta, per altro, affermare che il contratto d'impiego degl'insegnanti di scuole medie debba essere regolato con norme legislative sottratte all'altalena dei partiti amministrativi e al va e vieni delle ispirazioni ministeriali: gl'insegnanti hanno anche il diritto e, piu che il diritto, il 2 La competenza dei Consigli Comunali nelle nomine dei professori per gli Istituti privati e pareggiati, dipendenti da Enti locali (art. 205 legge Casati) era esclusiva. Nelle nomine dominava l'arbitrio piu assoluto, nonostante i disposti legislativi, che tutelavano gli interessi dei professori impiegati nelle predette scuole (C. M. 26 aprile 1872, C. M. 26 luglio 1894, n. 91 ecc.). [N.d.C.] 3 Un'organizzazione decentrata e la piu completa autonomia delle Sezioni locali per statuto erano a fondamento della Federazione. Il 1° Congresso nazionale fu preceduto, come si è già detto, da una serie' di congressi regionali e di convegni nei quali furono dibattuti i problemi successivamente sviluppati in sede di Congresso nazionale. Il Congresso di Palermo fu il piu impegnativo per partecipazione di delegati e per la presenza del ministro Nasi. [N.d.C.] 17 Bibl'iotecaGino Bianco

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