Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

II Lo stato giuridico degl'insegnanti1 Egregi colleghi, Il quarto tema, cosf com'è proposto alle vostre discussioni dal Consiglio federale, si sdoppia logicamente in due temi affatto distinti: I. Quali riforme dobbiamo chiedere per difendere noi stessi e la scuola dagli arbitri del potere esecutivo ed assicurare la giustizia nel conferimento delle cattedre e nei traslochi? II. Di quali mezzi possiamo valerci per tutelare la dignità e i diritti della nostra classe? L' anarchi'a nel dispotismo Il primo tema coinvolge tutto il triste e doloroso problema del disagio morale che opprime gl'insegnanti di scuole medie, e pareggiati e governativi: soggetti i primi senza difesa alcuna al prepotere capriccioso e 2) sul riordinamento della carriera degli insegnanti (relatore Giuseppe Savoia). Questo secondo tema fu integrato da una relazione di Mario Longhena sulla spesa effettiva rapportata dall'Erario per l'istruzione media; da una relazione di Tommaso Cifarelli sulla media degli stipendi degli insegnanti delle scuole secondarie in confronto colla media degli stipendi degli impiegati nelle altre amministrazioni dello Stato; da una terza relazione di Leonardo Bruni sui diversi disegni di legge, presentati dopo il 1859 per migliorare le condizioni degli insegnanti delle scuole medie e sulle relative, infelici vicende parlamentari; 3) sulle riforme da chiedere per difendere gli insegnanti e la scuola dagli arbitrl del potere esecutivo, ad assicurare la giustizia nel conferimento delle cattedre e dei traslochi (relatore Gaetano Salvemini); 4) sulla Società di M. S. fra impiegati della P. I. (relatore Alberto Conti). Parteciparono al Congresso su centocinquanta parlamentari invitati, cinque parlamentari: gli onn. Luigi Callaini, Luigi Credaro, Enrico Di Stefano, Giuseppe Pescetti, Ettore Sacchi. Vi aderirono altri diciassette, fra cui Ferdinando Martin i. Furono rappresentate 87 sezioni con 123 delegati (il Salvemini fu delegato a rappresentare la sezione di Potenza). Parteciparono aL lavori del Congresso e vi aderirono altri 300 insegnanti. Fra gli altri mandò la sua adesione il ministro Nasi, il quale assumeva l'impegno "di tenere nella massima considerazione in occasione di possibili riforme i voti... espressi." In un secondo momento la Federazione subi il boicottaggio del ministro Nasi, degli alti funzionari del Ministero e dei circoli politici conservatori, resi diffidenti dalla decisione delle Sezioni federali di esercitare pressioni sul Parlamento e sul governo per ottenere aumenti di stipendio e un regolamento dello stato giuridico degli insegnanti, partecipando alle lotte politiche ed elettorali con quei partiti e quelle organizzazioni che avessero dato seria garanzia di difendere il programma professionale degli insegnanti. Durante gli scioperi studenteschi delh: primavera del 1903 parole offensive sulla organizzazione degli insegnanti furono pronunciate dal Nasi. Sul finire del luglio del 1903 il Nasi tentò di intimidire gli insegnanti con una circolare ai provveditori, nella quale defini inaudite le manifestazioni "con cui molti insegnanti avevano inteso sviluppare un'azione collettiva, per promuovere i loro interessi di classe" e rammentò a tutti il dovere "di rispettare il principio di autorità." Nel 1903 professori protetti da politicanti conservatori furono inviati con biglietti gratuiti forniti dal Ministero della P. I. a Cremona per fare opposizione agli amici di Kirner e di Salvemini (v. nota a p. 119). [N.d.C.] 1 Relazione presentata e discussa al Congresso di Firenze, 22-25 settembre 1902. 16 BibliotecaGino Bianco

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