Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Prefazione accedere alle scuole di cultura. L' uni·ca facilità di passaggio prevista da Galletti e Salvemi·ni era quella degli alunni del liceo-ginnasio e del Hceo moderno, i quali non avessero dato buona prova di sé in queste scuole, agl'istituti tecnici. La preoccupazione principale di· Salvemini· era quella di· assicurare, col suo progetto di· riforma degli studi secondari·, una selezione rigorosa della nuova classe dirigente italiana. La severità degli studi, la possibi.lità di scelta tra i·ndi'rizzo classi·co e indirizzo moderno nelle scuole medie superiori erano i criteri basilari, additati da Salvemini, per operare tale innalzamento del livello d'istruzione della classe di'rigente, nell'ambito di· tali scuole. Ma il criteri'o preliminare e condizionante era dato dalla chiusura dell'istruzione media superiore al proletariato e, i'n parte, alla pi·ccola borghesia, salvo quelle eccezioni alle quali si è fatto sopra riferimento. È dubbio che la nuova classe dirigente avrebbe, con tale riforma, rappresentato le migliori energie intellettuali° della nazione, senza l'apporto delle classi popolari. È qui da ri·- trovarsi l'aspetto caduco del programma di riforma salvemi"niano, come quello della maggioranza della Federazione che lo fece proprio. Gentile attuò tale programma, irrigidendolo, colla riforma del 1923. Né si può dire che risultasse di' vantaggio al rinnovamento sociale e all'innalzamento dvi·ze del popolo italiano. È vero, però, che Salvemini sconfessò questa riforma, che Gentile astutamente ma non generosamente dichiarò ispirata al programma salveminiano, 34 e che il fascùmo aveva promosso come strumento preciso per sbarrare ogni porta verso le funzioni di'rettive della sodetà alle classi· operaie. Occorre sottolineare, per rendere giustizia a Salvemini, il carattere di "sperimentalità" che egli attribuiva al suo programma. L'insistenza sull'aspetto sperimentale della sua riforma proponeva i°l problema generale, gravi.do di implicazioni di carattere scientifi.co nel campo della ricerca, della creazi·one di strumenti· adeguati' di sperimentazi·one pedagogica e di°dattica come supporto indispensabile di ogni i·nnovazione da i'ntrodursi nella scuola. Nella fattispecie, Salvemini faceva dipendere la possi.bilità di rendere effettivo il suo progetto di trasformazi·one dell'ordinamento dell'istruzione secondaria non soltanto dal buon esito dell'esperi·mento, ma anche e soprattutto, come essenziale criterio della validità di questo, dalla sua adeguatezza ai bisogni· di svi.Zuppo della società. Affermando che "la scuola, come tutte le altre istituzioni·, deve foggi·arsela la società a seconda dei propri bisogni," Salvemini ri'gettava ogni suggeri'mento di introdurre innovazioni sostanziali nell'ordinamento scolasti'co sulla base di ideali precostituiti indi'vi·duali o di 34 Si veda per questo il discorso pronunciato da Gentile il 5 febbraio 1925 al Senato. L'esplicita denuncia di Salvemini si trova in Scritti sulla scuola, p. 1063. XXVI BibliotecaGino Bianco

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