Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Prefazione scuola media fece cadere nel suo spirito, "sotto le critiche serrate, logiche, precise" del maestro, "ogni fede nella bontà di una scuola unica preparatoria per tutti i rami della scuola media dz' secondo grado 11 ; mentre rimase in lui, "sebbene assai indebolita per opera del Galletti, la opinione che una scuola unica senza latino per le sole scuole classiche e moderne avviatrici per l'università non sarebbe forse un errore, forse potrebbe rappresentare . d bb d 1 · 1121 un progresso, e sz ovre e con gran e caute a sperimentare. Ma all'istituzione di una scuola unica preparatoria e complementare egli era stato avverso fin dal Congresso di Cremona del 1903, quando aveva sostenuto l'opportunità di rinviare ogni progetto di riforma della scuola media inferiore sulla base del principio dell'unicità, "finché non fosse pronto lo sfogatoio delle scuole pratiche" e non fossero create "scuole complementari e professionali" atte a andare incontro alla "smania divorante d'istruzione e di luce, che affatica oggi le classi popolari. 1128 Risolto il problema della scuola per i fanciulli appartenenti al proletariato superiore e alla piccola borghesia che continuavano gli studi dopo il quadriennio elementare, creando per essi una "nuova scuola tecnica" sotto la forma di un "corso popolare superiore" atto ad impartire loro "una cultura pratica, 11 mediante cui l'alunno potesse essere messo in grado, con "conoscenze scientifiche organizzate, 11 di ottenere "un'utile guida attraverso le future necessità pratiche della vita, 1129 Salvemini non escludeva, anzi chiedeva, che si provvedesse affinché "ai migliori alunni delle nuove scuole tecniche fosse reso possibile, mediante corsi speciali gratuiti, esami d'integrazione, borse di studio, ecc. il passaggio alle scuole medie di secondo grado. 1130 Concentrando la sua attenzione sul problema della riorganizzazione dell'istruzione media di secondo grado, Salvemini proponeva nel 1905 al Congresso di Milano e tornava a proporre al Congresso del 1909, a Firenze, l'attuazione di un esperimento in alcune delle maggiori città italiane consistente nell'istituzione di una "scuola non classica, 11 "a tipo moderno," avente per centro lo studio delle scienze e delle letterature moderne, che al. pari del ginnasio-liceo, che pur doveva rimanere in vita, conducesse all'università. "Siamo liberali nel senso vero della parola," insisteva Salvemini durante il Congresso di Milano. "Lasciamo che le vigorose e sempre fresche correnti della vita si aprano da sé la loro strada. E intanto rompiamo il monopolio classico, affinché la società possa crearsi la sua scuola fuori delle costruzioni 27 G. S., Il mio revirement sulla scuola unica, pubblicato in "Nuovi Doveri," 15 ottobre 1909, in Scritti sulla scuola, pp. 697 sgg. 28 Secondo congresso nazionale degli insegnanti delle scuole medie, Prato, 1904, pp. 19-21. 29 A. G. e G. S., La riforma della settala, media, in Scritti sulla scuola, p. 337. 30 A. G. e G. S., Relazione al Congresso di Firenze, in La riforma della scuola media, Firenze, 1910, p. 45. XXIV BibliotecaGino Bianco

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