Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Prefazione uno stadio soddùfacente di sviluppo fintanto che il grado d'istruzione delle masse non avesse superato la fase dell'ùtruzione primaria per rendere loro possibile, coll'accesso ai piu alti gradi dell'istruzione e della cultura, di provvedere da sé alla soluzione dei loro problemi. Ma se Salvemini non poteva mancare di considerare in questi termini il problema educativo della democrazia, favorendo la cancellazione di ogni differenza nel campo della scuola e dell'istruzione tra tutti i ceti sociali, egli per l'altro verso scorgeva nelle condizioni della vita italiana degl'inizi del secolo la persistenza di profondi solchi divisivi della compagine sociale, che non riteneva potessero essere colmati in un breve arco di tempo. Per quanto si riferisce alla scuola per il popolo Salvemini spiegò un'attività senza stanchezza affinché venissero promulgate leggi atte a promuovere lo sviluppo dell'edilizia scolastica, particolarmente nel Mezzo giorno; affine hé f assero migliorate le condizi'om· economiche dei maestri; affi'nché venissero create le condizioni per l'istùuzione del corso elementare superiore una volta reso capillarmente funzionante quello inferi'ore; perché s'istituissero e moltiplicassero gli asili d'infanzia, le scuole serali e festive, s'incoraggiasse l'inizi'ativa privata, si provvedesse all'insuffiàenza numerica dei maestri. I suoi scrùti sulla scuola elementare, la sua partecipazione all'inchi'esta sulla scuola popolare in provincia di Reggio Calabria e l'opera da lui svolta nel seno della Società per l'incremento dell'istruzione nel Mezzogiorno testimoniano ampiamente di questo suo appassionato interesse alle sorti dell'istruzione popolare. Ma se questo è fuori causa, desta pur sempre perplessità e meravi'glia il fatto che Salvemini, pur sollecùo della sorte delle classi contadi.ne e operaie e mosso dalle sue convinzioni socialùte e democratiche a rivendicare ?a loro autonomia e a lottare per il loro autogoverno in un ordinamento federativo, non ritenne che dovesse essere considerata loro propria altra scuola che quella elementare e che, oltre questa, si dovesse aprire loro uno sbocco verso un'istruzione professionale di' carattere immediatamente pratt·co e utilitario e fine a se stessa. È possibile, come ho tentato di fare nelle pagine precedenti, motivare in. sede teorica tale li'mùazione del programma educativo della classe operai·a, ri'cordando l'evoluzione politi'ca di· Salvemini' da una posizione sociaHsta rivoluzionaria a una posizione di radi'calismo democratico. Soccorre altresi il suo pessi'mismo circa la possibilità di una rapida trasformazi·one delle condizi'om· della società italiana e del rapporto tra le classi. Ma non si può prendere alla lettera lo spunto teorico salvemi'niano sopra menzionato drca l'esistenza nel processo storico di una divisione del lavoro, tra le masse che si muovono spinte um·camente dai bisogni, non dalle idee "che per esse non esistono," e i gruppi di cultura che esse scelgono di volta in volta per XVI BibliotecaGino Bianco

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