Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Prefazione tata in direzione federalistica. Questo aspetto del suo pensiero politico rivela implicazioni degne di rilievo sotto il rispetto educativo. Il suffragio universale era considerato da Salvemini la condizione imprescindi"biledel progresso del Mezzogiorno come del resto del Paese. " ... non appena questa massa sia diventata una forza, i deputati cominceranno a preoccuparsene per non averla ostile nelle elezioni; dovranno studiarne i bisogni e sforzarsi via via di soddisfarli ... 1112 La teoria salveminiana dei bisogni·, in parte mutuata dal Cattaneo, aveva un'applicazione interessante nel campo dell'istruzione. Salvemini considerava interessi· e bisogni come "forze animatrici del moto sociale e politico. 11 Le idee, le dottrine, non ·rappresentano per lui fattori primari, bensf strumenti per il soddisfacimento dei bisogni. Ciò che è vero degli individui, vale anche per la · società. Le masse prive di cultura non sono in possesso dei mezzi atti a controllare il governo centrale e locale in modo da attuare il proprio avanzamento. Per una "divisione del lavoro 11 caratteristica del processo storico tali mezzi sono in possesso di un'altra classe, la quale non li impiegherebbe a favore del popolo se non fosse costretta a rendere ad esso ragione dell'uso del potere in virtu del legame di dipendenza creato dal suffragio universale. La classe dirigente non creerà mai scuole per il popolo, se questo non avrà la forza di imporgliele attraverso il voto. Perciò Salvemini considerava "il suffragio universale ... oggi in Italia una delle condizioni indispensabili alla scomparsa dell'analfabetismo. 1113 La responsabilità sociale della cultura sarebbe stata avvertita dai suoi detentori soltanto in un'organizzazione democratica della vita politica. Solo allora "le moltitudini, 11 che "si muovono spinte non dalle idee, che per esse non esistono, ma dai bisogni," avrebbero potuto sceglt"ere nel seno della classe colta "coloro a cui tocca l'altra parte del lavoro, cioè la soluzione tecnica dei problemi. 1114 In questa concezione salveminiana si avvertono motivi difficilmente conciliabili. Per un verso Salvemini ammoniva che l'alfabett'zzazione delle masse contadine e popolari non poteva essere considerata come un illumini'stico progetto di riforma elaborato ed attuato dalle classi dirigenti. La vittoria sull'ignoranza doveva risultare dall'affermazione politica del popolo, dal rinsaldarsi degli istituti democratici. Non si poteva pensare peraltro che tale evoluzione democratica, in un sistema politico federativo, avrebbe raggiunto 12 G. S., Suffragio universale, questione meridionale e riformismo, in Scritti sulla questione meridionale, Torino, Einaudi, 1955, p. 239. 13 RERUM SCRIPTOR, Per il suffragio universale. Il nocciolo della questione, "Critica Sociale," 16 dicembre 1905. Per le analogie tra la posizione del Salvemini e quella del Cattaneo sull'azione propulsiva dei bisogni nella vita sociale e in quella intellettuale si veda Pagine inedite di C. Cattaneo sull'educazione, a cura di Carlo G. Lacaita, Estratto dalla "Rivista critica di storia della filosofia," anno 1966, fase. 1, Firenze, 1966. 14 R. S. (G. S.), Per il suffragio universale. Il nocciolo della questione. xv BibliotecaGino Bianco

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