Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

La scuola elementare con una scolaresca tre ore di lezione, deve passare a farne altre tre con altri 70 visi nuovi. Inoltre non si deve dimenticare, che se nelle campagne la riduzione dell'orario sarà bene accolta dalle famiglie, e varrà da sé sola a ridurre il numero dei disertori della scuola, perché i contadini sogliono adoperare i bambini fin dalla prima età in mille piccoli serviziucci poco faticosi, e una lunga permanenza dei figliuoli a scuola riesce sgradita; nelle città, invece, e specie nei centri industriali, dove entrambi i genitori sono 'tutto il giorno alla fabbrica, la riduzione dell'orario avrebbe l'effetto di far rimanere per quasi tutta la giornata i bambini per le strade senza sorveglianza: la riforma, quindi, dovrebbe essere accompagnata da un maggiore sviluppo delle istituzioni sussidiarie volte a raccogliere e curare fuori della scuola i figli degli operai. Ma dove trovare i quattrini per tante belle cose? La stessa riduzione dell'orario (anche non complicata con la riduzione del massimo degli alunni, che annullerebbe parte dei suoi vantaggi economici) permetterebbe bens1 di moltiplicare le classi con una spesa assai tenue, cioè coi 2/5 della spesa che sarebbe necessaria con la vecchia legge a istituire nuove classi; ma anche questi 2/5 sono una spesa, che riescirebbe gravosa a molti Comuni. L'on. Orlando, messo di fronte a questa difficoltà, insuperabile per lui, stretto com'era fra la miseria dei Comuni e le prementi necessità dello Stato, non ha potuto fare di meglio, dopo avere escogitato una riforma cos1 geniale, che lasciare in facoltà dei Comuni di attuarla. È vero che l'art. 6 della legge dà all'ispettore scolastico la facoltà di provocare il riordinamento delle scuole, quando la iniziativa sia trascurata dai Comuni; ma chi conosce quanto sia precaria la posizione degli ispettori scolastici, sbalzati di qua e di là per l'Italia, secondo le voglie e i capricci dei prefetti e dei politicanti farabutti, può prevedere con piena sicurezza che gl'ispettori, salvo eccezioni..; eroiche, si muoveranno solo quando non abbiano nulla da temere dalle amministrazioni comunali e dai protettori politici di esse; si muoveranno, cioè, proprio quando non ci sarà bisogno della loro opera; e la legge sarà applicata solo nei casi, in cui i Comuni avranno necessità assoluta di istituire nuove classi e saranno ben lieti di farlo sopportando solo i 2/5 della spesa. In mancanza d'altro, sarebbe questo - bisogna riconoscerlo - sempre un vantaggio non disprezzabile, perché diminuirebbe in parte gli ostacoli finanziari, che vietano a molti Comuni, anche volonterosi, la moltiplicazione delle scuole; ma è assai strano che il disegno di legge dia questa facoltà "a condizione che il numero di ore di lezione per ciascuna classe venga ridotto a non meno di tre": cioè, i Comuni potrebbero riunire due classi, lasciando intatto l'orario di cinque ore e facendo lavorare il maestro dieci ore. È questo un tale assurdo che si deve supporre nel disegno di legge un errore di stampa o una distrazione di forma: probabilmente doveva essere scritto: a non piu di tre. Il male è che con questa nuova forma 161 6 BibliotecaGino Bianco

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