Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

GiuseppeKirner tinuo con tutta l'intensità di studio che mi è possibile." Dalla campagna per la riforma della scuola, che la Federazione doveva iniziare non appena risoluti i problemi dello stato giuridico ed economico, si aspettava grandi utili per la Federazione stessa: "Potrà essere una nuova tappa del nostro movimento, una nuova fase dell'azione nostra, che senza rinnegar nulla del passato, prepari una nuova concordia di tutti gl'insegnanti." Queste parole scriveva nei Diari il 23 agosto. Due giorni dopo si mise a letto col tifo. Il 10 settembre morf, che aveva compiuti da soli sedici giorni i trentasette anni. XI Non venne mai a transazione col male. Non esitò mai di fronte al proprio dovere. E la rettitudine dell'animo - la sola virtu che Egli incondizionatamente apprezzasse - era la sola virtu che Egli stesso nella sua candida umiltà sentisse di non potersi negare: L'intelligenza - è Lui che ci parla dalla tomba - l'intelligenza è un dono di natura; ma il carattere, per quanto in gran parte concorrano a formarlo l'ambiente, l'educazione e la stessa naturale costituzione, è pure, almeno per una parte, opera nostra. E poi, ammesso pure che nella nostra educazione morale a poco o a niente valga la volontà, e che gli uomini nascano buoni e virtuosi come si nasce ingegnosi o no, io, per _conto mio, preferirei di gran lunga il vanto di persona· onesta nel piu largo significato della parola a quella di straordinari talenti, quando questi siano disgiunti dalla rettitudine intima e costante. La società, e la presente in particolare, ha piu bisogno di uomini di carattere che di talenti; e almeno questo vanto io debbo a me stesso: che agli obblighi impostimi dal vivere in comune co' miei simili, ai doveri verso la società, in quanto li ho avvertiti e conosciuti, non ho mai volontariamente contravvenuto. Ogni individuo nella famiglia umana esercita qualche funzione ... Ebbene: io ho la coscienza d'aver cercato sempre di comprendere quale fosse la funzione mia nella società, che cosa quest'ultima avesse il diritto di domandare da me; ed ho cercato sempre, per quanto stava nelle mie forze, di adempiere a quella funzione. Non è vanità, ma coscienza, se affermo che posso avere errato, che anzi ho errato qualche volta o per ignoranza o per insufficienza di forze; ma ogni qualvolta ero persuaso di adempiere ad un dovere, non ho indietreggiato nemmeno a costo di sacrificare la quiete o la tranquillità privata. Non ho mai mercanteggiata la mia acquiescenza al male che altri volesse compiere. È stata questa la sua vera grandezza. I lavori scientifici, cos1 notevoli per acume cnt1co, solida dottrina, scrupolosa diligenza, e i discorsi e scritti federali, cos1 ricchi di equilibrio e di coraggio, non dànno se non una idea assai sbiadita delle sue ammirabili qualità. Aveva in sommo grado quella, che è una fra le doti piu caratteristiche del vero uomo di stato: l'attitudine a valutare .gli uomini con un giudizio immediato e sommario ma esatto, e d'impiegare ciascuno nel lavoro per cui era di natura piu adatto. Ignorava del tutto le piccole abilità sornione, con cui i piccoli uomini accattano i piccoli successi: il suo pensiero Egli lo lanciava sempre tutto intero al gran vento della vita, battagliando in campo aperto e senza visiera, scevro da preoccupa153 BibliotecaGino Bianco

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