Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo a vedere, augurandomi che la tristezza del momento presente passi, che passi questa dolorosa onda di reazione e di corruzione. In attesa di tempi migliori si proponeva di scrivere un libro "sulle abitudini degli studenti, sui difetti delle nostre scuole, sui bisogni piu gravi di queste." Pensava - e di questo parlava a lungo ad un amico negli ultimi del mese di luglio - pensava che la Federazione avrebbe dovuto intraprendere la pubblicazione di una grande raccolta di opere pedagogiche originali italiane e tradotte dalle lingue straniere: l'Italia era molto indietro in questo campo, e occorreva riguadagnare in fretta il tempo perduto, e gl'insegnanti dovevano provvedere da sé al perfezionamento della loro cultura professionale, senza chiedere né aiuti né permessi a nessuno. Nella calma e nel riposo di quei mesi trovò finalmente alcune ore di felicità, si senti qualche volta soddisfatto di sé. Quanta pace - scnve nei Diari il 2 luglio - dacché sono finite le scuole I Io comincio, a poco per volta, a ritrovare me stesso, e ricomincio a gioire della vita, m una calma serena che da lungo tempo non avevo piu goduta. Se non mi turbasse, in lieve misura, il pensiero del futuro Congresso, per il quale mi dovrò preparare, non avrei nulla da desiderare di meglio. Ho cominciato a riordinare libri ed opuscoli, a fare il catalogo; e quando avrò finito coi libri e cogli opuscoli, continuerò con le lettere e con tutte le carte. Adesso, dopo tanto disordine, sono preso da una manta di ordine - non faticosa, ma piacevole: a poco a poco voglio rendere simpatico a me stesso il mio studiolo. E poi voglio ricominciare anche a studiare, riprendere uno degli argomenti interrotti da anni. Una calma e serena vita dello spirito, con occupazione moderata ma continua, è l'ideale che ho in questo momento, e forse, se il turbine impreveduto degli avvenimenti non giunga a travolgermi, potrò tendervi senza impedimenti. Sui primi d'agosto cominciò a stendere per il prossimo Congresso di Milano26 la relazione sulla riforma della scuola media, mettendo a profitto per essa tutti i materiali che era andato raccogliendo per il volume di là da venire. "Io sono molto contento, 11 scriveva ad un amico il 17 agosto, "di questo lavoro, e mi pare che sia la cosa migliore che ho fatta finora. Con26 Il IV Congresso Nazionale degli Insegnanti delle Scuole Medie fu tenuto a MUano dal 25 al 28 settembre 1905. I temi del Congresso furono: 1) Proposte di modificazione del disegno di legge sullo stato giuridico (relatore il Consiglio Federale); 2) Esame del disegno di legge sugli stipendi e la carriera del personale delle scuole classiche, tecniche e normali (affidato allo studio di una commissione composta dai professori V. Nigherzoli, presidente, Attilio De Stefani, Paolo Morino, Egidio Gennari, Ida Ghisalberti, Alessandro Gariboldi, Iacopo Tivaroni, relatore); 3) Criteri fondamentali per una riforma della Scuola Media (relatori: Carlo Emery della Università di Bologna, Giuseppe Tarozzi della Università di Palermo, Luigi Friso del R. Collegio Ghisleri, Giuseppe Kirner del R. Istituto Tecnico di Bologna); 4) La recente riforma dell'insegnamento del greco e della matematica nei Licei (relatori: Vincenzo Ussani del R. Liceo Cavour di Torino, Giuseppe Legrenzi del R. Liceo di Porli). 5) Relazione del Consiglio Federale e proposte di modificazione dello Statuto. Nel Congresso di Milano commemorarono Kirner Francesco Ferrari, eletto presidente della Federazione, e Ugo Guido Mondolfo, eletto vice-presidente. AI Congresso parteciparono 316 professori aderenti e furono rappresentate 128 sezioni. Aderirono 7 senatori, 56 deputati - fra gli altri Ferri, Comandini, Cabrini, Turati, che intervenne alla settima seduta dei lavori -, 28 professori universitari, 8 provveditori agli studi. [N.d.C.] 152 BibliotecaGino Bianco

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