Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Prefazione dio che si passa al Seminario e con cui si vorrebbe fondare un li'ceo laico, f andiamo una scuola pratica gratuita d'arti e mestieri. "4 A considerazioni non dissimili si apriva Salvemini nel saggio pubblicato nella "Critica Sociale" nell'agosto-settembre dello stesso 1897 sul "partito socialista di Imola." La minacci"adi Molfetta era a Imola già diventata realtà. Le sezioni del partito socialista erano costituite da "due elementi eterogenei: proletariato e piccola borghesia cittadina; dei quali il secondo tende a sopraffare il primo, facendo servire il movimento socialista a interessi che non sono quelli del .proletariato." Occorreva dedicarsi a un serio lavoro "di riforma e di epurazione" i'n seno al partito, aprendo i suoi elementi operai alla coscienza della lotta di' classe, e "perché quest'urto avvenga nella forma piu acuta che sia possibile," si doveva portare la battaglia su questioni minute, di immediata evidenza, per i'dentifi,care le moti·vazioni del comportamento sociali'sta e della crescita personale nel pensare e nell'agire. "Se voi· concretizzate le questioni·, se le localizzate, se le personificate, ... educherete la coscienza di classe mille volte meglio che facendo mille discorsi elettorali'." L'indebolimento della coscienza socialista da parte dell'ammi.nistrazione imolese Salvemini vedeva esemplarmente espresso in un fatto di politica scolastica. Di fronte al veto prefettizio allo stanziamento di· duemila lire annue nel bilancio del 1898 per la refezione degli alunni delle scuole elementari·, l'amministrazione sodalista "si· fa piccina piccina, entra in trattative col prefetto" e accetta di devolvere la somma a favare di un costituendo comitato cittadino per provvedere alla colazione degli scolari poveri." "È il concetto borghese della beneficenza," commenta sdegnato Salvemi·ni, "che col beneplacito dei socialisti cacda di m·do il concetto socialista della refezione scolastica." E_si fa ciò, mentre si continua a stanziare una somma maggiore -, anzi portata da 3750 li"re (1888) a 5000 lire (1897) - per sussidi agli studenti secondari e universitari. Scri·veva Salvemim· al riguardo: "giacché 5000 lire si vogliono spendere, non sarebbe piu logico che i socialisti le spendessero piuttosto nella refezione gratuita? Essi sono i rappresentanti degli operai, che figli al liceo non ne mandano, e non della classe che dà i medi"ci e gli avvocati." Di qui il monito di Salvemini ai socialisti imolesi, nell'imminenza delle elezioni amministrative del giugno 1898, di "affermarsi su un programma, nel quale la lotta di classe non sia fatta solo a parole: sopprimere le 5.000 lire di· sussidi agli studenti secondari e universitari ...; iniziare trattative col Governo per sopprimere il ginnasio locale, al cui mantem·mento il Comune concorre per piu di 16.000 lire l'anno: i figli della povera gente non vanno a studiar latino, e i figli di quegli altri, se vogliono addottorarsi, 4 Cfr., in questa stessa collana, G. S., Movimento socialista e questione meridionale, pp. 16-23. XII BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==